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Lo stupore delle prese elettriche

Politiche ambientali, efficienza e sostenibilità. Un po’ di definizioni

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Supponiamo di voler mettere sotto protezione un’area attorno a un fiume. Supponiamo di avere già stabilito che valga la pena farlo perché abbiamo calcolato che i benefici sono superiori ai costi.

La domanda è: qual è il numero ottimale (o efficiente) di chilometri da conservare? La risposta è: il numero oltre il quale i benefici della conservazione diventano inferiori ai costi. (Ogni chilometro in più diminuisce il beneficio netto).

 

 

First equimarginal principle. I benefici sociali netti sono massimizzati quando i benefici sociali marginali derivanti da un’allocazione di risorse uguagliano i costi sociali marginali. I benefici sociali marginali sono gli incrementi dei benfici sociali ricevuti dalla fornitura di un’unità in più di un bene o di un servizio. Il costo marginale sociale è l’incremento di costo che si ha quando si fornisce una unità in più di bene o servizio.

Questo criterio determina l’efficienza statica di una decisione e consente di minimizzare le risorse sprecate, ma è equo?

 

Interviene allora il criterio dell’ottimalità paretiana. Le allocazioni sono pareto efficienti se nessun’altra allocazione fattibile beneficerebbe almeno una persona senza peggiorare la situazione di un’altra persona. Allocazioni che non soddisfano questa condizione sono subottimali.

Poiché in un’allocazione efficiente, per definizione, i benefici netti sono massimizzati, le allocazioni efficienti sono pareto ottimali: non è possibile trovare un’allocazione diversa che aumenti i benefici sociali netti.

Le allocazioni inefficienti sono giudicate inferiori perché non massimizzano la dimensione della torta da distribuire. Non massimizzando i benefici netti, si rinuncia all’opportunità di far stare alcune persone meglio senza che si danneggino le altre.

 

È molto utile il criterio di efficienza statica per confrontare allocazioni di risorse quando il tempo non è un fattore importante. Altrimenti il criterio tradizionale usato per trovare l’allocazione ottimale è l’efficienza dinamica, in cui al concetto di efficienza statica si aggiunge il criterio del valore attuale.

Un’allocazione di risorse in un tempo di n periodi soddisfa il criterio di efficienza dinamica se massimizza il valore attuale dei benefici netti che possono ricevuto da tutti i modi possibili di allocare quelle risorse negli n periodi.

 

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A che serve tutto questo? A scegliere la politica ambientale ottimale. Il clean air act dell’epa, per esempio, è stato troppo costoso, pur avendo raggiunto la riduzione desiderata. Con un policy mix ottimale, i benefici netti sarebbero stati più alti.

 

 

 

 

One of the most basic conflicts faced by environmental policy occurs when a

currently underdeveloped but ecologically significant piece of land becomes a

candidate for development. If developed, the land may not only provide jobs for

workers, wealth for owners, and goods for consumers, but also it may degrade the

ecosystem, possibly irreversibly. Wildlife habitat may be eliminated, wetlands

may be paved over, and recreational opportunities may be gone forever. On the

other hand, if the land were preserved, the specific ecosystem damages caused by

development could be prevented, but the opportunity for increased income and

employment provided by development would have been lost. These conflicts

become intensified if unemployment rates in the area are high and the local

ecology is rather unique.

One such conflict arose in Australia from a proposal to mine a piece of land in an

area known as the Kakadu Conservation Zone (KCZ). Decision makers at that time

had to decide whether it should be mined or preserved. One way to examine

that question is to use the techniques above to examine the net benefits of the two

alternatives.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Considerazioni di efficienza statica e dinamica servono come guida per valutare la desiderabilità di scelte sociali riguardanti l’ambiente. L’efficienza è il criterio che permette di eliminare lo spreco di risorse. In un periodo o in più periodi. In questo secondo caso occorre calcolare il valore attuale della scelta. Una scelta massimamente efficiente fa sì che la torta abbia la dimensione più grande.

L’etica (nel senso di pareto ottimalità) è il criterio che assicura un trattamento equo per tutte le parti. L’allocazione delle risorse è pareto ottimale se nessun’altra allocazione fattibile beneficerebbe almeno una persona senza peggiorare la situazione di un’altra persona

Un’allocazione di risorse in un tempo di n periodi soddisfa il criterio di efficienza dinamica se massimizza il valore attuale dei benefici netti che possono ricevuto da tutti i modi possibili di allocare quelle risorse negli n periodi.

Oltre a queste occorre considerare la giustizia ambientale (degrado ambientale e rimedi per i membri delle generazioni attuali) e la sostenibilità delle scelte.

 

Il concetto di sostenibilità si basa sulla nozione che le generazioni precedenti dovrebbero essere libere di perseguire il proprio benessere purché (fino alla misura in cui) non diminuiscano quello delle generazioni future. (Si ritiene invariante il cambiamento tecnologico?)

Ci sono tre diverse definizioni di allocazione sostenibile.

 

 

 

Weak Sustainability. Resource use by previous generations should not exceed a level

that would prevent subsequent generations from achieving a level of well-being at least

as great. One of the implications of this definition is that the value of the capital stock

(natural plus physical capital) should not decline. Individual components of the

aggregate could decline in value as long as other components were increased in value

(normally through investment) sufficiently to leave the aggregate value unchanged.

Strong Sustainability. According to this interpretation, the value of the

remaining stock of natural capital should not decrease. This definition places

special emphasis on preserving natural (as opposed to total) capital under the

assumption that natural and physical capital offer limited substitution possibilities.

This definition retains the focus of the previous definition on preserving value

(rather than a specific level of physical flow) and on preserving an aggregate of

natural capital (rather than any specific component).

Environmental Sustainability. Under this definition, the physical flows of

individual resources should be maintained, not merely the value of the aggregate.

For a fishery, for example, this definition would emphasize maintaining a constant

fish catch (referred to as a sustainable yield), rather than a constant value of the

fishery. For a wetland, it would involve preserving specific ecological functions, not

merely their aggregate value.

It is possible to examine and compare the theoretical conditions that

characterize various allocations (including market allocations and efficient

allocations) to the necessary conditions for an allocation to be sustainable under

these definitions. According to the theorem that is now known as the “Hartwick

Rule,” if all of the scarcity rent from the use of scarce resources is invested in

capital, the resulting allocation will satisfy the first definition of sustainability.

In general, not all efficient allocations are sustainable and not all sustainable

allocations efficient. Furthermore, market allocations can be: (1) efficient, but not

sustainable; (2) sustainable, but not efficient; (3) inefficient and unsustainable; and

(4) efficient and sustainable. One class of situations, known as “win-win” situations,

provides an opportunity to increase simultaneously the welfare of both current and

future generations.

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