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Lo stupore delle prese elettriche

Appunti dalla Polonia. Sopot, Malbork e Breslavia

SOPOT
Le città del nord Europa si riempiono facilmente di musica. Musica e birra rendono il mondo migliore. Musica ovunque e musica comunque. Per strada, in piazza, nel lungomare o nel lungofiume. A Sopot, per esempio, una delle tre città che compongono Danzica. Mi è piaciuto tantissimo passare un pomeriggio lì. La passeggiata elegante tra viali alberati, con la strada divisa tra pista ciclabile e pista pedonale. I diversi venditori ambulanti di Ockipcky (nome inventato, ma sono dei pasticcini salati caldi) o di zapiekanke (baguette farcite di formaggi, funghi o altro, calde ) o di gelati (tantissime gelaterie, tantissimi gelati italiani, svedesi, americani, distinti per la forma, chiamati Lody o Gofry, questi ultimi simili agli waffle) o di altri cibi o di chincaglierie. Il movimento di persone, di navi di barche a vela, di biciclette o di pattini. L’accesso al molo è a pagamento (otto zloty = due euro circa), ma la passeggiata o il riposo sulle panchine a riflettere sulla vita di fronte al mare meritano la spesa. Le spiagge, invece, sono ad accesso libero.

MALBORK
Se andate a vedere il castello di Malbork in treno sappiate che le porte degli intercity dovete chiuderle da soli quando scendete. Che Google Maps vi fa fare giri un po’ strani, ma se guardate la mappa arrivate al castello facilmente. Che il centro è relativamente ricco di negozi, ma è più caratteristico e ha più varietà di offerta di eventi e locali un paese medioevale italiano. Che c’è una statua di un re al centro della piazza. Che il percorso fino al castello e poi anche dentro non è segnalato. Che l’ascolto della guida con le cuffie è essenziale, ma io non l’avevo e a me è sembrato un bel castello di mattoni da fuori e un bel castello più o meno uguale a tutti i castelli visitabili in Europa al suo interno. Ricordatevi che c’è una parte inferiore del castello e una superiore. Però, insomma, se dovessi stare un giorno a Malbork, lascerei perdere.
BRESLAVIA

Breslavia è una città piccola, visitabile in una giornata, almeno nelle parti essenziali. Per esempio la piazza principale, che è enorme e piena di suonatori per strada, gente seduta o a passeggiare, locali coi tavolini su cui mangiare all’aperto. È bello anche il quartiere delle quattro fedi. La città è molto verde, piena di parchi, e questo vale comunque per tutte le città polacche che ho visitato. Il Lungo Oder è pieno di ragazzi che si divertono e di uomini che riflettono. Di là dall’Oder la passeggiata porta al castello, alla cattedrale, ai bei ponti e agli ultimi lampioni a gas d’Europa. Il lampionaio li accende ogni sera attorniato da turisti curiosi. Detto che le ragazze polacche sono mediamente belle e quelle delle città di porto sono come sempre più belle, non si possono non citare gli gnomi: il simbolo di Breslavia. Gli gnomi sono delle statuine che potete vedere se tenete lo sguardo in basso un po’ lungo tutta la città (esistono anche delle mappe apposite per trovarli) e rappresentano dei simboli di protesta che sono nati durante il periodo comunista.

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