there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Porto 2019. Quarta parte

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1. Non potevo non comprare un libro sulla storia del Portogallo
2. I bambini che piangono e urlano in aereo dovrebbero viaggiare nella stiva.
3. Cose belle della casa prenotata attraverso Airbnb: l’aria condizionata in camera.
4. Cosa definireste incomprensibile? Risposta: gli annunci dell’equipaggio in aereo.
5. Non è infrequente vedere dei signori affacciati alla finestra e delle signore che cantano alla fermata dell’autobus. Soprattutto in periferia.
6. Sia lode al Portogallo per le pasteis de nata.
7. Tra il quartiere ebraico e il Paseio des Virtutes si notano delle contraddizioni: bambini e adulti seduti per strada mentre delle signore buttano acqua per terra e spazzano il marciapiede come nei film sul neorealismo italiano da una parte; giovani seduti al paseio des virtutes o ai mirador a contemplare il panorama, chiacchierare, sorseggiare delle birre.
8. Ai giardini della Cordoaria ci sono delle statue in pose incredibili. Sono anche le strade larghe che conducono alla piazza della Repubblica, alcune realizzate a imitazione dei viali parigini, e alla chiesa del Carmo, una delle tante chiese che meritano la visita.
9. “Proviamo a fare il giro delle galerias che la Lonely Planet dice essere il luogo della movida di Porto”. Le dieci di sera era ancora presto, probabilmente, ma quel che ho visto mi è bastato per fuggire inorridito: il clou del fighettismo.
10. La Lonely Planet e Tripadvisor mi hanno portato al cimitero e al mercado do bon successo. Dimenticabili ambedue. Il mercato di Bolano è utile per prendere un po’ di frutta, ma non vale quelli di Lisbona o di Barcellona.
11. Una città piena di così tante bandiere della nazione alle finestre o sui balconi non l’avevo mai vista. Qua son portoghesi e ci tengono a farlo sapere, evidentemente.
12. “Dove è lo stadio del Porto?” Chiesi al proprietario di casa tanto per far du’chiacchiere. “Là. Io però sono per il Boavista e il suo stadio è qua”, rispose lui con orgoglio. Boavista è un po’ residenziale, ma è un quartiere che mi piace per l’autentica vita cittadina. Studenti che vanno o tornano da scuola, metro che trasporta pendolari, viali trafficati, palazzoni residenziali, ristorante aperto la sera del mio arrivo, bar pieno di avventori del posto che fanno colazione prima di andare a scuola o a lavoro e che serve pasteis de nata e caffè a prezzi modici (0,65 euro il caffè).
13. Resterò col dubbio se sarebbe valsa la pena di vedere il parco della Fondazione Serralves e proprio proprio non ho avuto il tempo di fare il giro in treno e barca per la valle del Douro coi suoi vigneti e i suoi bei paesaggi.
14. Per i fan di Harry Potter sono luoghi imperdibili il Cafè Majestic e la libreria Lello. Il Cafè dove la Rowling scriveva HP è molto chic e molto costoso. La libreria è bella dal punto di vista architettonico, con la scalinata e gli scaffali di legno. I classici scritti appositamente per la libreria sono molto eleganti, con le copertine di lusso e le pagine che hanno i bordi colorati di azzurro o di oro. Però ci vogliono cinque euro per entrare, che vanno acquistati in un edificio a parte dove si devono lasciare pure gli zaini, tanto per rompere ulteriormente le palle. I cinque euro si detraggono poi se acquisti un libro. La coda per entrare è lunga. Il peggio è che la libreria, alla lunga, è insignificante per quanto riguarda i libri. C’è più gente che libri, insomma. Anche come varietà è forse preferibile guardare le persone intente a farsi i selfie.

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