Lo sport e i musei sono finanziati in Gran Bretagna attraverso la lotteria nazionale e le sponsorizzazioni.
Prendono più soldi i più meritevoli, in base ai risultati ottenuti.
Figuriamoci se la mentalità italiana acccetta:
i finanziamenti privati;
l’uso delle lotterie (c’è chi le vorrebbe abolire a prescindere e ci sarebbe chi vorrebbe utilizzarne i proventi per fini diversi da quelli a cui sono destinati);
le sponsorizzazioni.
Figuriamoci se in un paese così malato di assistenzialismo si accetta l’idea efficientista di dare i premi ai meritevoli e di tagliare i fondi a chi non ottiene risultati.
Ammesso inoltre che passi l’idea, qual è la probabilità che poi i fondi vengano distribuiti secondo criteri di amicizia politica o di uguaglianza?
Chi ci dice che non nascano deroghe su deroghe o si amplino i criteri in modo che l’atletica o il badminton prendano x soldi indipendentemente dai risultati negativi?
Sarebbe molto bello se il sistema anglosassone venisse adottato. Sarebbe bellissimo se venisse adottato anche in altri campi. Sarebbe ancora più bello se la mentalità anglosassone (o anche scandinava o anche mitteleuropea) si inoculasse come un virus positivo nella maggior parte degli italiani.
Il problema non è solo che questo è improbabile che avvenga, ma anche che gli anglosassoni si stanno italianizzando e iniziano a chiedere a gran voce protezionismo, assistenzialismo, corporativismo. Per chi vuole emigrare, questo è un problema.