there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Prendetevela con voi stessi, elettori. E smettetela di innamorarvi dei politici parassiti

| 0 commenti

I nati nel 1952 (anno preso a caso) hanno votato per la prima volta nel 1970.

Oggi hanno meno di 70 anni, quindi la loro maggioranza vive.

Hanno votato presumibilmente sempre, quindi possiamo considerarli un campione di elettori che è rimasto lo stesso dal 1970 a oggi.

In questo periodo sono cambiati governi e maggioranze parlamentari: dc, pci (astensione), psi, pentapartito, forza italia, an, lega, pds ds ulivo, lega, pd, sinistra radicale, destra radicale.

Oggi in molti dicono che quelli di prima hanno tutti fatto schifo, quindi votano il nuovo.

Però allora i nuovi di un tempo non hanno rispettato le promesse? Perché i nuovi di adesso dovrebbero? Perché credere al prossimo nuovo partito o movimento che non è ancora nato?

E gli elettori, cosa chiedevano e cosa rimpiangono e cosa ottenevano?

Non è che invece certe promesse sono state mantenute? Certe mentalità sono state create? Certe pensioni, certi sussidi, certi salvataggi, certe protezioni sono state garantite? Solo ad alcuni, forse? Non è più possibile adesso e in molti si sentono esclusi da certi privilegi che altri, prima di loro o loro stessi, un tempo, hanno avuto? Anziché cambiare e migliorare se stessi nel mondo attuale cercano allora rifugio nei ricordi?

Quale sarà la domanda degli elettori? Gli elettori sono rimasti gli stessi

Nel periodo in cui questi elettori hanno votato l’unica cosa che non è cambiata sono loro: non è che siano gli elettori il problema?

Sono gli elettori che per un po’ hanno idolatrato un politico o un partito e poi, forse delusi, si sono dedicati anima e core a un altro. Il politico li blandisce per ottenere voti e potere e gli elettori (e i giornalisti, che dovrebbero fare da cane da guardia e far sudare i politici a colpi di numeri e fatti e rinfacciando le loro bugie o le loro contraddizioni) si lasciano ingannare, convinti che il politico faccia il loro interesse (senza che loro pensino a farselo da solo, a volte) quando spesso vende loro cazzate e ogni mese preleva il proprio immeritato e “improduttivo” stipendio  dalle tasche di chi lavora e produce davvero. Chissà se i politici italiani saprebbero svolgere dei lavori nel privato. Sembra che “sappiano” poco e “sappiano fare” meno. Io li metterei alla prova.

Lascia un commento