IL PRIMO VINCITORE ALLE OLIMPIADI MODERNE. ATENE 1896
James Brendon Connolly proveniva da una povera famiglia di Boston di origini irlandesi. Già nell’infanzia e nell’adolescenza aveva mostrato spiccate doti atletiche e aveva fatto pure parte di un club calcistico. Aveva 27 anni, era una matricola ad Harvard, dopo avere lavorato come impiegato in agenzie di assicurazioni, quando aveva letto della riedizione dei Giochi Olimpici. Gli fu negato il permesso per assentarsi, ma Connolly decise di rinunciare a Harvard e di partecipare comunque all’Olimpiade di Atene. Il viaggio gli fu pagato dal Suffolk Athletic Club, nonché attraverso una vendita di prodotti da forno organizzata dalla locale chiesa. Fu derubato del biglietto per Atene quando si fermò a Napoli, ma riuscì a recuperarlo e poté arrivare nella capitale greca.
L’Olimpiade iniziò ufficialmente alle due del pomeriggio del 6 aprile. Connolly fu l’ultimo a saltare nella competizione di salto triplo e diventò il primo vincitore delle Olimpiadi moderne. Il suo stile, con due salti col piede destro, non sarebbe consentito oggi. Seguì le edizioni del 1904 come giornalista. In precedenza aveva pubblicato articoli sulla guerra Ispano Americana come “lettere dal fronte a Cuba”. In seguito diventò un’autorità nella scrittura di racconti di mare, dopo avere passato anni in navi di ogni tipo e in tutto il mondo. Ha pubblicato più di duecento storie brevi e venticinque romanzi. Ha anche cercato di farsi eleggere al Congresso degli Stati Uniti senza riuscirci. A fine anni Quaranta gli fu offerto un dottorato onorario da Harvard, ma lui rifiutò.
Per approfondire:
http://www.storiedisport.it/?p=12966
https://en.m.wikipedia.org/wiki/James_Brendan_Connolly
LA PRIMA VINCITRICE ALLE OLIMPIADI MODERNE. PARIGI 1900
La tennista Charlotte Cooper, britannica, aveva già vinto tre tornei di Wimbledon (ne avrebbe poi vinti altri due) quando, vincendo il torneo olimpico nel 1900, diventò la prima donna vincitrice di una competizione olimpica. Le prime donne a gareggiare nelle Olimpiadi moderne furono invece Jeanne Filleaul Brohy e Marie Hohier, ambedue francesi, nel croquet, sempre nel 1900.
http://carotenuto.blogautore.repubblica.it/2016/07/19/il-rovescio-molto-tagliato-di-charlotte-cooper/ Così Gianni Clerici.
https://www.tennisfame.com/hall-of-famers/inductees/charlotte-cooper-sterry/
https://sport660.wordpress.com/2016/03/25/charlotte-cooper-da-wimbledon-alloro-olimpico/
https://youtu.be/omdsGljhv2c Era sorda da tre anni quando ha vinto l’Olimpiade.
LE PRIME NAZIONALI ALLE OLIMPIADI: ATENE 1906.
Anche se all’epoca i giornali olimpici parlavano di olimpiadi e gli atleti ritenevano di disputare un’Olimpiade, quelle del 1906 non sono riconosciute ufficialmente, per una decisione presa dal CIO nel 1949. Fatto sta che quella fu la prima edizione in cui vi fu una parata di nazioni e fu la prima edizione in cui erano ammessi solo atleti inviati ufficialmente dai comitati olimpici nazionali.
I PRIMI AFRICANI A GAREGGIARE ALLE OLIMPIADI. SAINT LOUS 1904
In questo sito un elenco di prime volte per atleti di colore.
http://www.theroot.com/16-black-firsts-at-the-olympic-games-1790868210
IL PRIMO VILLAGGIO DEGLI ATLETI. LOS ANGELES 1932
Per la prima volta gli atleti uomini furono ospitati in un villaggio olimpico, mentre le donne stavano in un hotel di lusso. In deroga alla vigente legge negli Stati Uniti, il governo permise agli atleti francesi, italiani e altri di importare e bere vino.
IL PRIMO FOTO FINISH. LOS ANGELES 1932
A Los Angeles furono introdotte le rilevazioni cronometriche ufficiali per le gare su pista e il foto finish. Fu proprio dopo avere rivisto il film della gara dei 110 ostacoli che il bronzo fu assegnato al britannico Finlay anziché allo statunitense Keller, cui era stato assegnato al termine della corsa. Al villaggio olimpici Keller vide Finlay e gli consegnò la medaglia.
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Jack_Keller_(athlete)
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Don_Finlay
BERLINO 1936. PRIMA COPERTURA TV, PRIMO FILM UFFICIALE, PRIMA STAFFETTA DELLA TORCIA
Il primo film, in particolare, si chiamava Olympia e, sebbene avesse dovuto dare risalto al nazismo, fu anche una celebrazione dello spirito umano.
Fonte di riferimento per tutti: Wallechinsky, the book of olympic list