NORVEGIA 16 LUGLIO.
VALIGIA
Deve essere dieci chili. Controlla per bene. Non avevi letto otto? Ecco. Infatti. Avevi letto bene. Otto chili per Wideroe e Eurowings. Dieci chili per Norwegian. La roba inserita in partenza è tredici chili. Devi scendere a otto. Togli i maglioni, metti i maglioni, togli gli aggeggi elettronici, rimetti gli aggeggi elettronici. Metti un paio di scarpe in più, oltre a quelle che hai ai piedi. Toglile subito. La scelta definitiva avviene in ufficio: togli il pigiama (voto 9 alla decisione,) togli due camicie pesanti (voto 9,) togli quello che puoi tenere addosso o mettere in tasca del giacchetto o su un mars…Fermi tutti! Ho il giubbotto invernale! Hai voglia a mettere roba lì dentro: caricabatterie, powerbank, telefonino (che diventeranno due di lì a poco,) ipad. In pratica due chili di roba addosso. Sarà a Milano Malpensa che il peso ufficiale della valigia sarà di 8,1 chili. Cento grammi in più che possono essere tolti indossando un altro maglione. In pratica cosa è rimasto nella valigia? Contenitori e liquidi per le lenti a contatto, tre camicie invernali, due magliette estive, una felpa invernale, un paio di pantaloni di ricambio, spazzolino, mutande, calzini, shampoo, insomma cose così.
SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR.
Una mattina mi son svegliato e si è crepato il telefonin.
Già aveva assaggiato l’asfalto londinese e il vetro si era scheggiato. Però il caro Honor 6 funzionava regolarmente. Poi ha affrontato la prova del pavimento di casa e l’ha superata brillantemente. Ha subito anche un colpo sul muro, resistendo come il Mohamed Alì dei tempi migliori. Gli è stato fatale averlo messo insieme alla powerbank e all’ipad in una tasca dello zaino della maratona di Roma 2011 (poi lasciato in ufficio, volontariamente,) e averlo fatto viaggiare con noncuranza in pullman. Evidentemente la signora Noncuranza ha avuto la meglio: in qualche modo il vetro è crepato di più e sono apparse delle simpatiche righe colorate sul lato destro. Che fare? Uscire prima dall’ufficio e andare da Mediaworld, dove vorrei comprare un telefonino a non più di cento euro, tipo un wiko, e la volontaria grinpisina Daniela mi convincerà a prendere un Huawei P8 Lite a duecento euro. Nel dirigermi a piedi verso il negozio, ecco che a un certo punto, verso via Mariti, sento un tonfo tra il marciapiede e la scarpa. Trinciata di netto. In pratica cammino col calzino appoggiato a terra, raggiungo l’autobus, vado verso Decathlon di corsa (si fa per dire!) e raccatto il primo paio di scarpe numero 39 che siano da passeggiata regolare in montagna con caratteristiche di impermeabilità e di possibilità di farci un po’ di trekking. Altri quaranta euro che partono insieme a me.
A proposito di euro: il sito della Norwegian mi informa che il governo norvegese ha messo una tassa sui voli aerei per cui devo pagare dieci euro a volo prima di fare il check in. Obbedisco attraverso il sito, dando di nuovo i dati della carta di credito e avendo in cambio il check in effettuato e la carta d’imbarco disponibile via app sui miei aggeggi elettronici e usabile direttamente in aeroporto senza dover stampare niente.
GENTE DA INTERCITY FIRENZE – MILANO DELLE 15,39 IPOTETICHE E 16,10 REALI.
(Che poi perché debba esserci uno sciopero di due ore proclamato da una sigla sindacale a seguito dell’incidente ferroviario in Puglia non si sa.)
Un uomo accanto a me guarda un film e la tv su un tablet, la signora bionda di fronte, con vistose unghie rosse, molto elegante, spippola sul telefonino, dopo avere avuto una conversazione con un uomo richiedendo libertà reciproca. Qualche fila più avanti, nel lato di destra del treno, una ragazzina bionda vestita con un body nero, dei pantaloni a fiori bianchi e lillà e sandali texani, mastica le proprie unghie e parla ogni tanto con le amiche.
Un tipo milanese sulla cinquantina, stempiato, capeli lisci, maglione grigio, pantaloni avana, scarpe marroni mocassino, dipendente statale, parla, con due dipendenti comunali seduti di fronte a lui e a qualche sedile di distanza da me, di dirigenti generali pubblici idioti, di dipendenti con appoggi più grandi dei dirigenti, di gente che non fa e di gente che fa, del periodo craxiano, di Bettino che ha pagato per tutti, di personale che fissava tre mesi di residenza estiva si metteva in malattia. Una volta scesi i suoi compagni di viaggio intraprende una conversazione con una ragazza dall’accento romano. Lui le dice che Roma è troppo da vedere, che i ritmi milanesi non sono per lui. Racconta storie di vita vissuta. La ragazza, che ha l’uomo seduto di fronte a lei (appurerò quando esco) e ha una borsa del tennis club Orvieto, ride e lo guarda, si appoggia allo schienale in estasi, annuisce alle sue parole, muove la testa in cenno di assenso. Arriva una telefonata e l’uomo spiega all’interlocutore telefonico dove trovare salumerie o negozi di alimentari decenti, forse a Piacenza. La ragazza parla molto di Perugia e dice che non ci vivrebbe perché l’ambiente è peggiorato (rispetto a quando frequentava l’università? Dubbio.) E’ certa che il ragazzo di colore nel delitto Knox non c’entri niente. Che sia stato incastrato. Parlano di università, di chiusure e aperture mentali e cittadine, di differenze tra Siena e Perugia.
Io intanto arrivo a Milano. Alla stazione piombo addosso a un ragazzino mentre girovago alla ricerca di un posto dove sgrifare. I prezzi sono improponibil. Tre euro per una pizza Margherita. Vado in una specie di chiosco di frutta e panini e il cameriere fa il simpatico: se gli dici i pezzi che compongono il menù ti dice: “Ah, quindi vuoi il menù cinque? Se gli chiedi “menù cinque” ti chiede se vuoi tutti i componenti del menù.
Alloggio all’hotel Arno, a un quarto d’ora a piedi dalla stazione. Sento delle donne che ululano prima di uscire. In camera ci sono due letti singoli, nessun bagno, una presa e una vista desolata. Gli albergatori sono simpatici, in camera si sta comunque bene, per una notte e il prezzo è stato di 35 euro: era la scelta al prezzo più basso e la più vicina alla stazione quando ho prenotato via Booking. Voto 6,5. Forse, e comunque forse, al prezzo di treno più albergo potevo scegliere un volo diretto da Pisa o Bologna direttamente il 17, ma vai a saperlo prima