Pedrotti
Capitalizzazione sì o no? Alvise pedrotti. Aumenta l’età media della popolazione. I grafici kebab della demografia sono preoccupanti.
Il patto intergenerazionale viene meno anche per l’atteggiamento delle persone più anziane che non vogliono ridurre la propria pensione in favore delle generazioni future.
Sistema a capitalizzazione? Il patto intergenerazionale sembra venire meno.
Boldrin
Spiegazione tecnica. Le pensioni sono una parte di prodotto interno lordo, prodotto da chi lavora, da chi fa impresa, che viene raccolto da contributi sociali (che sono una parte degli stipendi) e in parte in Italia dalla fiscalità generale, che viene trasferito per pagare le pensioni. Questo pezzo di reddito prodotto non è più di proprietà di chi lo produce, viene trasferito, così come lo sono le tasse, a enti, come l’inps, che distribuisce il reddito ai pensionati. I pensionati comprano con questo reddito beni e servizi prodotti da altri. Questi altri hanno prodotto 100, venduto 100, un pezzo di questi 100, in Italia 16 in media non gli rimane, finisce ai pensionati che comprano delle cose.
Ripartizione, capitalizzazione ecc cosa indicano? Tutti i sistemi pensionistici sono così. Persone che non producono e non hanno un reddito risultante dal proprio lavoro ricevono un reddito pur non lavorando: si parla infatti di trasferimenti. La differenza tra ripartizione e capitalizzazione (in inglese si usa il pay as you go, che è più chiaro che indica che questo reddito trasferito da chi produce a chi è pensionato lo devi togliere giuridicamente dai redditi. In contabilità nazionale si distinguono i redditi da capitale e da lavoro. Anche questa definizione è ambigua. Il reddito da lavoro sono stipendi, salari, tutto ciò che dipende da lavoro. I redditi di capitale comprendono i profitti dell’impresa, ma anche gli interessi sui possessori di titoli di debito e così via. Il lavoro autonomo è variamente classificato, perché in parte è reddito da capitale (prendiamo l’artigiano che lavora solo lui, parte del reddito è dato dal suo lavoro e parte è dalle macchine che usa in officina).
Il reddito da capitalizzazione in cosa consiste? Le persone in pensione hanno dei risparmi. Queste persone li investono. Il capitale accumulato nella vita precedente gli dà un reddito e la loro pensione dipende unicamente dal reddito da capitale. Hai un capitale, lo investi, se lo investi in azioni che rendono prendi il reddito se no ciao.
Il reddito da ripartizione, varianti a parte, prende o contributi sociali (che sono tolti dal reddito da lavoro, per ragioni storiche. Nel reddito lordo dei dipendenti ci sono questi contributi che corrispondono al 33% del lordo e vengono trasferiti all’inps.
Nel capitalizzazione puro ricevi una pensione solo se hai accumulato capitale e ricevi la pensione ottenuta da fondi tuoi o di categoria o collettivi ecc.
Nella ripartizione pura viene trasferito al pensionato un pezzo di reddito prodotto dai lavoratori (tra questi ci sono anche i supermanager).
Pedrotti. Il beneficio definito e il contributo definito. Nella contribuzione definita si calcolano i contributi in modo definito ma il ritorno non è deciso. Non c’è certezza della misura della pensione. Paghi il contributo ma non si sa la pensione.
In quelli a prestazione definita i benefici sono noti nel momento in cui l’individuo aderisce al piano.
Se il piano avesse azioni e fosse a capitalizzazioni ci sarebbe un rischio. Se fosse un portafoglio tranquillo e fosse a beneficio definito (defined benefit in inglese) non sarebbe meglio il sistema a capitalizzazione?
Boldrin
Qua rischio di andare sul tecnico e noioso. Diamo la parola un po’ a tutti.
Le parole del sistema pensionistico sono complicate perché Sotto non ci sono cose ovvie.
Contributivo e retributivo sono due metodi di calcolo.
Io ho descritto una cosa di contabilità nazionale. Il pil di un paese si divide sempre. Non importa che paese sia. Si fa così ovunque. Anche in urss si faceva così. attribuivano una pezza del pil al capitale. Anche lo stato lo fa. Una parte di valore aggiunto dello stato viene attribuito figurativamente alla dotazione di capitale: le scuole, i ministeri, gli edifici ecc.
Una parte viene dal reddito da capitale e una parte dal lavoro.
Poi quanto uno prende (defined benefits, retributivo, contributivo viene fuori da quello) ha a che fare col sistema di calcolo. C’è il sistema privatistico puro.
Mirotta
Perché uno stato deve diversificare tra capitale e lavoro? Non potrebbe fare tutto capitale? Per mettere i soldi all’inps? Quello del lavoro è oggi vediamo se campiamo, quello da capitale è legato ai fondi dello stato e meno volatile
Boldrin
In parte ci sono ragioni storiche. Finché Bismarck si è inventato lo stato sociale i sistemi pensionistici pubblici non esistevano ma quelli privati spontanei s’. Il povero contadino aveva un sistema pensionistico perché non riusciva più a lavorare. Doveva contare sui figli o sulla carità. I sistemi spontanei sono a capitalizzazione: la gente mette qualcosa da parte. Poi nascono le casse mutualistiche: risparmi dei minatori (i fabianisti, il labour inglese, le loro unions, prendono parte del salario, fanno un fondo comune, questo acquista azioni, terreni, debito pubblico, promette al lavoratore che va in pensione di pagargliela, anche presto perché si viveva poco e male). Cosa succede? I sistemi a capitalizzazioni da soli sono molto rischiosi perché la tua pensione dipende dall’aumento dello stock market. Se sei molto povero tutta la vita e risparmi poco, se investi male o ti va male per sfortuna, se investi nel paese tuo e il paese tuo per inflazione o default ti dichiara che il tuo capitale non c’è più e la pensione pure non c’è più. Più nonno fava i mattoni, la pensione mia dov’è? Tre quarti dei sistemi pensionistici pubblici europei sono nati perché valanghe di casse mutualistiche si sono accorte di non avere più soldi. Lo stato allora ha detto vi metto l’inps e che con le tasse degli altri lavoratori vi pago le pensioni.
Non è uno schema di Ponzi. In principio non lo è. Il sistema di pensioni pubblico a ripartizione va bene, è buono, non deve essere l’unico ma è una componente essenziale di ogni sistema pensionistico che funzioni. Poi va fatto con criteri saggi, va fatto bene e vanno cambiate le regole quando cambiano le situazioni.
Alvise
In Italia la ripartizione è stata creata anche per cautelarsi contro l’inflazione, no? In uno scambio con scacciavillani lui aveva detto che l’inflazione c’entrava poco. Bisognava regalare la pensione a italiani a ridosso di elezioni.
Boldrin
Prendiamo approccio storico o analitico? Fabio si riferisce a errori, o meglio stronzate elettoralistiche fatte a partire dagli anni 70 in cui un sistema pensionistico non irragionevole è stato modificato anno dopo anno, leggina dopo leggina, gruppo di interesse per gruppo di interesse, elezione dopo elezione, in particolare per i dipendenti pubblici ma poi anche per i privati, per farlo diventare sempre più generoso. Tutte quelle modifiche iniziate a metà anni 70 e finite con quota 100 hanno prodotto il furto intergenerazionale. I giovani trovano un disastro.
Gianluca.
Devo pagare l’inps se lavoro in Italia. Non produco in Italia, però. Ho lavorato un attimo a Napoli. C’è una legge del 98 che dice che i cittadini italiani devono sempre pagare una social security anche se stanno a dubai. Stando a dubai questa cosa non avviene e lo stato dice che se non li dai a dubai li dai a noi. Marginal taxation rate. Devi pagare qualcosa all’inps se non lo paghi a un altro paese. Il fine nobile sarebbe dire nessun cittadino è fuori dalla rete di sicurezza statale e quindi ognuno contribuisce. Io però non programmo di stare in Italia e mi sembra che qualcuno prenda i soldi da me per una ragione non definita. Se siamo già adesso in un sistema insostenibile e guardiamo i trend demografici e la differenza tra persone attive che pagano le tasse e persone che non lavorano non ci sarà un futuro sostenibile. Allora la domanda è: appurato che funzionerebbe bene in linea ideale, che è stato rovinato, adesso come si può aggiustare questa cosa? Come si rende l’inps una situazione sostenibile?
Boldrin
Bisogna ricordarsi la contabilità nazionale. Se uno si ricorda quella cosa lì la risposta è banale. Se riteniamo che il 16 per cento dato ai pensionati sia eccessivo perché le persone vanno in pensione troppo presto, le vite lavorative sono troppo corte, (ma io faccio, mio nonno ha fatto, noi con una struttura demografica e un paese fino a ieri più ricco della spagna spendiamo tra quattro e sei volte più della spagna cioè circa 90 miliardi di euro, dove gli anziani non muoiono di fame, se spendessimo in pensioni quanto la spagna tutti gli anni spenderemmo di pensioni 90 miliardi di meno di quanto spendiamo e potremmo fare ponti di messina e anche il tunnel della gelmini).
Il totale che prendiamo dal reddito di lavoro e spendiamo in pensioni è troppo alto.
Non è questione di sostenibile. Rendi sempre meno redditizio il lavoro e l’investimento. Lo sostieni dissanguando lentamente il bue. Il bue è grosso: si dissangua lentamente.
Quindi ci vogliono allungamento dell’età lavorativa, riduzione delle pensioni anche solo del 5 o dieci per cento, per ridurre quel carico e per lasciare più soldi in tasca alle persone che lavorano e questo ha effetti positivi.
Alvise
Prendendo quota 100. Quando è stata fatta la nadef sono state fatte delle previsioni per far vedere che il sistema sarebbe stato sostenibile. Le stime è possibile che debbano essere fatte dallo stato? Sono state ottimiste in modo sistematico. Anche che la disoccupazione scenda al 5. Troviamo delle leggi costose che vengono motivate con stime fatte al rialzo. Penso che ci siano dei tecnici bravi ma non so che succede nel processo decisionale.
Boldrin
I nadef sono bugie. Questo è uno dei limiti della burocrazia tecnica ministeriale la quale fa stime e previsioni backward. Chiede al politico che conclusioni vuoi arrivare? E poi le inventa.
Nel periodo in cui ho fatto da consigliere a Pagliarini si doveva presentare la legge di bilancio. Si riunivano negli uffici del ministro del bilancio i responsabili delle agenzie dello stato e uffici che contribuivano a queste previsioni. Le riunioni partivano con “che previsioni dobbiamo fare?” A che totale dobbiamo arrivare?
Questo ha a che fare con un altro problema. Che non godiamo di una burocrazia tecnica che sia davvero indipendente, che faccia cose come il cbo americano, che si prende le leggi, fa delle stime, degli scenari, che cerca di fare bene senza voler arrivare un risultato, in base al meglio che è disponibile. I risultati vengono mostrati anche se c’è un buco previsto. In Italia, salvo eccezioni, questa cosa non c’è. Quindi vedrai scenari fantastici. Sarà tre volte natale e festa tutto il giorno.
Mirotta
Però quel taglio del cinque per cento delle pensioni e quelle modifiche da fare anche piccole non verranno fatte. Il problema allora è cambiare la burocrazia tecnica, i ministeri. Nessuno si mette a tagliare se non ci sono stime reali. Siamo l’uomo dentro al secchio che cerca di tirarsi su da solo.
Boldrin.
In parte alcune persone, altri analisti dicono cose simili, ma non li vedrete mai in tv o sulla stampa. È facile vedere i dati e scopri che è così. Le cose non vengono dette e la popolazione vive in un’illusione. Il problema è politico. Ci vogliono persone, politici, partiti, che dicano che il male peggiore che consuma l’economia, gli investimenti, la produttività, il futuro anche dei quaranta cinquantenni è il carico pensionsitco. La gente non capisce perché le pensioni alte danneggino gli investimenti ma li danneggiano. La pensione alta viene pagata con un pezzo di reddito da lavoro e rende il reddito da lavoro netto, tolti i contributi pensionistici, basso. Se sei un lavoratore capace, se sei un’imprsea capace che può muoversi nel mondo e producendo in un paese si mette in tasca ottanta e qua si mette in tasca sessantasette anche quell’ingetgnere, quell’analista va dove del suo cento gli resta in tasca ottanta e quindi perde imprese e lavoratori produttivi, i più produttivi.
Mirotta.
La comunicazione ha danneggiato anche dicendo che la riforma fornero, che era buona, era lacrime e sangue.
Boldrin
Senza la Fornero la situazione per i giovani sarebbe stata ancora più disperata.
Gianluca.
Io sarò costretto a lavorare fuori ma dall’altro lato la popolazione invecchia sempre di più e vota chi gli promette di prendere risorse con le pensioni e allora ho meno incentivi di votare per partiti che propongono innovazione o incentivi al lavoro ecc.
Al sud ci sono molti dipendenti pubblici ma anche persone che hanno visto altri sistemi cadono nel paradosso e dicono voglio la pensione e le condizioni che avevano prima.
Allora si fa fare ai tecnici che si sputtanano.
Anche quando si prendono persone preparate che fanno le riforme e si prendono la merda poi tra venti anni magari Alvise diventa bravissimo ma col cavolo che va a fare il tecnico.
Alvise
Su una cosa sono d’accordo con la Mazzucato. Se parliamo male dello stato le persone brave non andranno mai a lavorare per lo stato. Se fossi bravo non andrei a lavorare per lo stato per la nomea.
Boldrin
Mazzuccato è ignorante perché il mondo non si divide tra bravi e cattivi, buoni e cattivi. Gli individui sono complessi e fanno ciò che sono incentivati a fare (e anche i valori determinanti nelle scelte?ndrr). Nel settore pubblico ho incontrato tecnici e non tecnici capacissimi, intelligentissimi, preparatissimi. Non avevano l’incentivo di farlo. Magari avevano anche combattuto contro i mulini a vento. Altri han detto chi me lo fa fare e si tengono il proprio stipendio. La mazzuccato chieda chi ha assunto arcuri e quanto lo paga.
Alvise
Dovranno essere i direttori a dire che dobbiamo riformare le pensioni (ora negli anni 90 era accettato)
Boldrin.
Abbiamo un sistema previdenziale privato. Chiunque possiede una casa o risparmi propri investiti in azioni, assicurazioni anche pensionistiche ecc. quello è risparmio privato ma è poco e è ristretto a gruppi sociali di reddito alto.
Perché uno che fa 1600 netti al mese non fa anche risparmio privato? Si chiama crowding out. Gli va via tanto dal sistema pubblico, gli viene promesso tanto e lui dice no, quelle duecento euro non le metto da parte ma vado a mangiare una pizza.
Alvise
In trentino c’è un sistema pensionistico complementare privato e chi fa il contratto di lavoro può decidere di investire in fondi privati.
In usa esiste save more tomorrow permette di aumetnare la percentuale di risparmio sul salario.
Gianluca
Perché dovrei dare all’inps otto crediti se poi me ne dà quattro? Ci sono incentivi.
Boldrin
Il problema non è che gli americani hanno una regola. Anche in italia ci sono aziende che lo fanno. Negli anni 70 aumentavano di più. Gli stipendi aumentano quando la produttività del lavoro cresce più dei prezzi dei beni che compri e quindi i tuoi margini di profitto e valore aggiunto crescono. Il valore aggiunto si distribuisce tra profitti, interessi, redditi da capitale e redditi da lavoro.
Se il valore aggiunto nella mia azienda o settore cresce il normale meccanismo di concorrenza tra dipendenti e resto dell’azienda genera aumenti per gli uni e per gli altri. Poi a volte pochi aumenti per alcuni perché hanno poco potere contrattuale, da cui la disuguaglianza, però più o meno è così. Sia nel privato che nel pubblico negli usa avevo offertte esterne e andavo dal capo e gli dicevo se ti servo sappi che c’è questo che mi offre di più. Per il 20 per cento in più ti saluto. In Italia il valore aggiunto totale è costante o cala e non c’è niente da distribuire in più. Nel complesso del sistema questo accade.
Speriamo che col recovery fund vengano fatte delle fibre di comunicazione ottimali.
Nicola
Oltre la produttività che non aumenta
I miei clienti sono piccoli industriali che hanno sete di innovazione e vogliono aumentare il valore aggiunto del prodotto. A volte si cerca la scorciatoia, la soluzione bislacca per arrivare alla soluzione più velocemente e guadagnare il più possibile nel brevissimo periodo che sono quattro mesi.
Non è solo una questione di tessuto produttivo.
Gianluca
Difendo il fatturato. Non credo che l’italiano sia truffatore di natura. C’è un certo pragmatismo che porta a voler sorvolare sulle regole ma ci sono anche troppe rgole fatto a cazzo. Ci sono troppi giuristi. È un paese basato sul giurista.
Tu crei i dpcm e deve uscire il decreto attuativo.
Ecobonus. C’è talmente tanta confusione che la gente non l’ha preso sul serio. Le cose non si sono fermate perché c’è tanta incertezza.
Boldrin
Qualcuno paga. È una regalia l’ecobonus. La versione contiana degli 80 euro. Classica cosa mostruosa di un paese fottuto. Tu prendi dei soldi che vengono dalle tasse degli italiani o di altri europei e con quelli li dai a un combinato disposto, che dipende dalla capacità di bargaining, ad aziende che fanno le case, in base a quel che dichiarano (peraltro) di aver speso, a chi rifa le case ecc. Tutti contenti. Il risparmio energetico complessivo qual è? Cosa ci guadagna il sistema complessivo da queste regalie? Per controfinestre ma poi visto che ci siamo facciamo anche la terrazza e magari il bagno vecchio. E poi paga Pantalone. Sei tu, con debito pubblico o tasse future o regalie europee che poi magari tedeschi, olandesi, finlandesi si incazzano e pensano ai criteri da scegliere per dare soldi.
Poi le norme sono difficili da attuare.
Se il potere mi dice che voglio andare là ho incentivi a fare quelle cose.
Sono elemosine, mi son venute 400 euro e mi è andata bene. È la stessa roba delle baby pensioni.
Gianluca
Non è ricorrente
Boldrin
L’ecobonus c’è da un po’, poi è stato aumentato. Dicevano scrivete sui contratti che fate questa roba e poi non l’han fatto. È difficile che facessero il 110 se non han fatto il 50.
Poi han messo i sussidi per le bici. Che senso ha? Ma il gw? Ma l’ecologico? Diventa un campo di margherite? Facciamo la collinetta? A che serve nel 2020 i lsussidio alle bici se non a comprare voti a buon mercato facendo finta che i soldi crescano sugli alberi?
Ci vogliono forze politiche e gruppi sociali che dicano basta. Son soldi presi da uno e dati a un altro. Illudiamo la gente attraverso i media che tutti guadagnino. Invece perdono tutti. In questo moivmento le mani sono appiccicose, qualcos restan attaccato. Prendi 100, distribuisci 80, venti se ne sono andati chissà dove.
Sono cose banali.
Alvise
Sistema a ripartizione. Retributivo contributivo metodo di calcolo.
La riforma fornero ha portato in italia il sistema contributivo per tutti. Questo vuol dire che calcoli la pensione in base ai contributi che hai pagato. Col retributivo la calcoli in base allo stipendio e magari agli ultimi cinque anni. Quindi ricevi una pensione proporzionale allo stipendio più alto che avresti ricevuto, almeno in teoria.
Per far sì che la riforma fornero giri. Doveva entrare a regime nel 2030? Quanto può avere influito sull’entrata a regime della fornero l’inserimento di quota 100 quando si mandano in pensione circa 200mila persone? La riforma dini andrà a regime nel 2035, 40 anni dopo la sua attivazione.
Boldrin
Dipende tutto dalle regole. Non è la manna il contributivo. È un gioco di parole. La sostanza è quanto diavolo dai ai pensionati e quindi quando decidi che si va in pensione: a 55, a 60, a 65 in media? Il resto è aria fritta.
Gianluca
Azione che fa?
Nicola
Azione dice a tutti che ci sono dei problemi e che possiamo affrontarli con delle proposte e troviamo le soluzioni senza scorciatoie o senza far pagare a chi non è ancora nato. Siamo in sensibilizzazione. Non ci occupiamo di andare a trovare il consenso elettorale stimolando la pancia.
Boldrin
Il partito di “” so già che non è il mio.
I partiti seri nascono per lo meno con passione ideale condivisa e su programmi. Dopo c’è berlusconi che ha fatto scuola.
Pezzo di pil e trasferimento. Il pil varia nel tempo. Siccome il sistema pensionistico deve dare un po’ di garanzia per permettere alla gente di far du calcoli. Ho cinquanta anni, guardo la salute la famiglia e mi faccio dei calcoli per quel che avrò di reddito quando sarò incapace di lavorare o comunque dopo una certa età. A parte i North gli Arrow gli Horwitz tanti danno un taglio a 75 anni o magari a 60. Per dare sicurezza devi dare un criterio che stabilisca cosa prenderanno di pensione. Molti sostengono che il sistema a capitalizzazione sia meglio perché ricevi la pensione proporzionale a quanto hai risparmiato. Hai messo da parte 100, hai davanti 30 anni di vita, investi a qualcosa che ti rendi il 5%, poi magari risparmi ulteriormente, ti fai l’ammortamento e quello è il tuo reddito. Ci sono dei rischi: che la borsa crolli ecc. e questa è la ragione del rischio del sistema della capitalizzazione.
Nel pay as you go cosa fai? Poiché tutti i sistemi pay as you go sono nati tra metà 800 e metà 900 dopo il fallimento dei sistemi a capitalizzazione e la gente era abituata a pensare che metteva da parte nel granaio qualcosa si sono pensati sistemi simili. In proporzione a quanto hai contribuito ti darò. Però il sistema pay as you go comunque non ha una capitalizzazione. I contributi non vengono risparmiati e investiti in azioni ma vengono trasferiti immediatamente ai pensionati. Non c’è un tesoretto personale che l’inps ha. L’inps non ha nessun tesoretto. Ha solo debiti. È uno schema potenzialmente ponzi, non ponzi ma potenzialmente. Allora scrivi delle regole di calcolo. In un mondo stabile, regolare, dove la demografia è costante, il tasso di crescita della produttività del lavoro è costante, l’età di pensionamento è costante è ragionevole calcolare una pensione proporzionale ai tuoi contributi che sia anche sostenibile perché il mondo tra 40 anni non sarà così diverso dall’attuale. In un mondo in cambiamento demografico questo non è più vero. Quando la demografia crolla, la produttività crolla e tu hai promesso che darai il 100% del salario degli ultimi anni ti sei legato le mani. Allora devi avere il coraggio di spiegare che quelli non sono dei diritti acquisiti. Devi spiegare che hai costruito promesse che non avevano base economica. È come se compro una casa come investimento il giorno in cui imu non c’è e poi arriva. Ho il diritto di avere la casa alla stessa tassazione? O se al contrario ho una casa comprata in alta tassazione e poi questa si abbassa ho un dovere acquisito?
Se stabilisco di andare in pensione dopo 14 anni anziché dopo 35 avevi un dovere acquisito?
I vari sistemi contributivo retributivo sono metodi di calcolo che vengono adattati alla situazione economica. Sarebbe stato sempre molto più saggio anche ai tempi della riforma Dini non infilarsi in promesse mirate. Cercate di instaurare un sistema flessibile compatibile con la contabilità macroeconomica. In Spagna siamo riusciti a far capire che devi fare delle promesse in un intervallo non troppo ampio nel quale ti puoi muovere se i fondamentali del paese cambiano. Se cambiano la demografia, la produttività, le cambi. Puoi cambiarle in su o in giù perché è il caso di condividere i costi.
Perché i giovani son diventati più poveri e gli anziani più benestanti dopo la crisi del 2008 2011 e vedremo una cosa ancora peggiore nel 2022 2024? Faccio una previsione. Vedremo che i poveri tra gli anziani sono diminuiti e il reddito reale tra gli anziani è cresciuto. Il reddito reale tra i giovani fino a 40 anni sarà calato e la povertà sarà cresciuta. Perché? Perché il pil totale italiano è calato, probabilmente oggi di un 10%. Quindi il 10% del reddito medio se ne è andato. Quindi se una persona ha il reddito intatto, per un’altra il reddito è calato del 20%.
Le pensioni non calano, come anche i redditi pubblici e alcuni privati. Questo è successo adesso e anche nel 2008 2011. Questo significa che il meccanismo pensionistico non ha dentro di sé dei meccanismi di omeostasi o di feedback di aggiustamento. Se il reddito totale di un paese crolla non puoi avere che i trasferimenti in un certo gruppo rimangano costanti se no, se fai così, carichi una sofferenza ancora maggiore su coloro i quali hanno subito il crollo del reddito. Questo viene perché i redditi da lavoro, i redditi di impresa sono diminuiti. Non c’è produzione, il reddito cala. Chi vuole fare delle riforme serie dovrebbe integrare questi meccanismi ai cittadini: il sistema pensionistico pubblico è una specie di tassa collettiva e deve essere legato alla capacità contributiva collettiva. Poi come distribuire il reddito tra uno o un altro lo vediamo. Se non abbiamo un aggregato creiamo ingiustizie. Ne abbiamo create enormi negli anni precedenti e vedremo che ne creeremo di più e saranno drammatiche. Nel 2025 temo che vedremo un bagno di sangue per i redditi per le persone sotto i 40 anni. Mentre vedremo i redditi pubblici, di una piccola parte del privato e dei pensionati crescere in termini reali.
Alvise
È già troppo tardi o c’è un modo per riparare il danno e evitare che questo accada?
Nessuno ci pensa nemmeno.
Boldrin
No. Il danno c’è già ora. Il reddito medio italiano sarà quest’anno già inferiore di molto a un anno fa. Per un anno ci sarà chi avrà redditi inferiori del 10 20 50% e altri avranno redditi intatti. Nel 2021 anche i più ottimistici non avranno un ritorno allo stato iniziale. Se la crisi non si approfondisce verranno recuperati uno o due punti. Come è successo nel 2011. Per salire del 10% ci vorranno anni. Ogni anno questo meccanismo si accumula. Nel 2025 avrai cumulato cinque anni di disuguaglianza crescente.
Questa cosa va detta e è fondamentale per chi ha interesse a chi ha meno di 40 anni e le loro condizioni di vita. Questa, la crescita? Le pensioni?, e la scuola vanno dette. Dureranno anni. Faranno male a chi lavora e ha meno di 40 anni.
Alvise.
Differenza di voto tra pensionati e giovani. Interesse dei giovani al loro futuro.
Nicola
È un problema di offerta politica. Io non mi posso aspettare che la gente sia responsabile. Se guardo persone non orientate sul lungo termine perché dovrebbero rinunciare alla pensione? Proviamo a fare un po’ meglio? No, in italia dobbiamo cercare di evitare di fare peggio, addirittura.
Domanda. Nel 2025, in questo scenario, che succede?
Alvise
O si responsabilizzano gli italiani o ci troveremo in uno scenario alla Monti.
Perché ci deve essere un punto di rottura? Ci possono essere declini permanenti, come in Argentina. Oppure riprese, come in Irlanda, che nel 1984 aveva un reddito dei due terzi forse di quello italiano e adesso sarà il doppio.
La Grecia è andata in default per criminalità statistica. Varoufakis ricco borghese avventuriero. Oggi la Grecia è uno strano paese recuperat0 che decide di fare cose. L’Italia può tornare a crescere se certi gruppi sociali restano anziché di andarsene e restano se trovano gruppi politici di riferimento che facciano cambiare l’ambiente. Il cambiamento può avvenire se le classi dirigenti e i gruppi elettorali lo vogliono e pongono in campo offerta e domanda politica. Se non ci sono alternative ve ne andate via come state già facendo.
Potrebbe anche capitare il default. Se ci si fa prendere dalla finta sucmera di Tremonti, per ignoranza, si fanno disastri e piombiamo nella crisi del 2011 che altrimenti poteva essere evitata.
Va posta responsabilità su chi protesta. Smettere di protestare e cercare di far capire.
I paesi possono sempre risollevarsi.
Anche gli imprenditori possono ricominciare, dopo i fallimenti.