there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Nuoto: i voti dopo il Settecolli 2015.

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Elena Gemo 8,5. Vive una seconda giovinezza a 28 anni. Strappa il record italiano ad Arianna Barbieri nei 100 dorso. Fa suo il record italiano anche nei 50 dorso. Si qualifica per Kazan. Arriva terza nei 50 farfalla. Dicono su Corsia 4 che c’è una tendenza nel nuoto attuale che porta le velociste ad affermarsi, o comunque a reggere, anche a 27-28 anni. Vedi la Hemskeerk (8, già impressionante al meeting recente di Barcellona e primo tempo nel ranking stagionale. Di solito nelle gare decisive non regge la tensione. Vedremo a Kazan. Vedi anche Erika Ferraioli (7,5. Quest’anno ha ottenuto il primato italiano in tessuto nei 100 sl in 54″30.) Sta riscuotendo successi, a tal proposito, il gruppo del circolo Aniene allenato da Mirko Nozzolillo.
Erica Musso 7. Da tenere d’occhio, soprattutto da parte degli allenatori. Fa il quinto tempo di sempre in Italia negli 800sl. Abbassa il suo personale nei 400 sl. Gareggia nei 200sl un’ora dopo gli 800 e chiude dignitosamente in 2’00”, mentre, per dire, la Carli (7,5) non ce la fa e chiude in 2’03”. Diletta, comunque, ha fatto un ottimo personal best nei 400sl e in stagione ha confermato i suoi progressi lenti ma costanti di anno in anno nei 200sl.
Florent Manaudou. 4. Si presenta in ritardo alla partenza dei 50sl e fa una prova ridicola a farfalla iscrivendosi alla prima batteria dei 50 rana e quindi, forse, disturbando gli altri atleti. Mi sembra una mancanza di rispetto. Poi, all’uscita, è assaltato dagli autografisti e vabbe’, è disponibilissimo, quindi prende mezzo voto in più.
Nicolò Martinenghi. 7 Un fenomeno, dicono. Per ora schianta record italiani ragazzi nella rana.
200sl e 200 sl uomini. Italiani 3. C’era una volta una 4x200sl maschile di eccellenza mondiale. C’erano una volta Rosolino e Brembilla. Malgrado ci sia stato nel tempo qualche buon segnale, per ora la situazione in queste due gare è preoccupante.

Gregorio Paltrinieri. 9. Dove lo metti, vince.

Ruta Meylutite. 9. Dove la metti, vince. Anche il connazionale Titenis (8) ha fatto man bassa di ori. Su twitter lei ha scritto che Ostia è bellissima (direi di farle conoscere altre parti d’Italia) e che le mancherà la pizza. (9.) Inoltre si è detta contenta dell’accoglienza del pubblico italiano. L’ho vista un po’ sorpresa al momento in cui si è trovata circondata da bande di bambini in cerca di autografi.
Cameron Van der burgh. 8 per la storia. Tutti i tifosi presenti lo conoscevano ed era richiestissimo (e disponibile) per gli autografisti. Quello del nuoto è ancora un pubblico di sportivi e di competenti. Sarà per questo che mi piace così tanto.

Martina Caramignoli. 7,5. Seconda dietro alla Kapas (8,5: il mezzofondo è stato suo) nei 1500sl. Dovrebbe essere portata a Kazan (sigh.)

Sarah Sjorstroem. 9. Dove la metti, vince. Fa suo il record europeo nei 100 farfalla. Probabilmente punterà al record del mondo nella specialità. Prepara specificamente anche i 200sl e vince pure quelli. A Kazan forse lascerà qualcosa alle sue avversarie (Ottesen? Duecentiste a stile?) però è e resta un fenomeno. Ha un bicipite che in una persona normale o in una campionessa normale (la Mizzau, per esempio) potrebbe essere il quadricipite (è un’iperbole,ndrr.) Malgrado ciò dice in un’intervista che il 200sl è per persone forti. E’ chiaro: occorrono velocità, potenza e resistenza, ma fa un po’ specie sentirlo dire da una che è la quintessenza dell’atleta forte, in tutti i sensi.

Silvia di Pietro. 7,5. Copio direttamente da Corsia4: “Nei meeting romani di avvicinamento al Sette Colli Silvia Di Pietro ha nuotato nei 50 farfalla 26’’25, tempo che a Riccione valeva il pass per l’individuale al mondiale, e nei 100 stile libero 54’’88, tempo che è il terzo della graduatoria italiana all-time di una distanza in cui questa stagione al momento ha visto
1) Erika Ferraioli ottenere il primato italiano in tessuto (54’’30)
2) Federica Pellegrini un 54’’52 a Milano vicinissimo al suo personale in tessuto (54’’40) e stamattina in batteria 54’’65
3) Alice Mizzau al personale in 54’’96 a Riccione
Sulla base di questi dati mi sento di poter dire che Silvia Di Pietro (almeno con la 4×100 stile libero) farà certamente parte della squadra azzurra per Kazan.
Evento che se poi si realizzerà davvero risulterà tanto più straordinario, visto che l’affezione virale patita a gennaio era tale da mettere a repentaglio l’intera sua stagione.”
Arianna Castiglioni. Già qualificata per Kazan. Da vedere là. Come Marco Orsi (7,5), Luca Dotto (a suo tempo era da 9), Ilaria Bianchi (a suo tempo è stata da 9), i deflinisti e i velocisti (la generazione ’90/’91 prometteva sfracelli e faville: ha prodotto dei bei lampi e probabilmente ne produrrà ancora, ma…si ha sempre l’impressione che sia mancato un salto in più, anche a seguito di problemi fisici.) Affidiamoci alla fede nei miglioramenti futuri anche per Scozzoli, che per ora continua ad essere deludente. Molti atleti della nazionale hanno svolto allenamenti in altura nei giorni precedenti e sono in fase di carico pesante, comunque: l’obiettivo della stagione è tra un mese e mezzo: non assolutamente adesso.

Elena Di Liddo. 8. Conquista il pass mondiale con un ottimo 57′ nei 100 farfalla. Nei 200 finisce in finale b e deve essere per questo che era visibilmente scocciata di fronte ai tentativi di abbraccio da parte dei genitori. “Quando sono incazzati, non li tieni.” Mezzo voto in più per l’incazzatura dettata dal mancato raggiungimento di un risultato: è tutta motivazione a fare meglio.
Martina Carraro. 7,5. 31″ netti nei 50 rana. Record italiano abbattuto. A livello internazionale non è niente di che questo tempo, ma per raggiungere quel livello bisogna ovviamente migliorarsi, e una volta una e una volta l’altra, le raniste ci riescono da qualche tempo.
Ilaria Scarcella. 7,5. Era tra le prime sedici al mondo coi costumoni e si è vista sfilare tempi, prospettive, sogni, vittorie, medaglie, con quelli. E’ scomparsa dal ranking italiano, addirittura. Può avere pensato di essere stata una campionessa per finta. In realtà probabilmente ha dovuto ricominciare ad allenarsi in un modo diverso, a impostare la propria tecnica diversamente, e non perdendosi d’animo, è ritornata a livelli ottimi in Italia. Inoltre si migliora ogni volta e dà il tutto per tutto, come nella finale dei 200rana, dove è crollata negli ultimi ma ha fatto una gran terza frazione d’attacco: così si fa, non lasciando niente d’intentato. Tra gli atleti che non hanno raggiunto il tempo limite per i mondiali è una di quelle che potrebbe comunque raggiungere la semifinale. Come lei anche Pizzini (7,5.)

Inge Dekker, Ranomi Kromowidjodjo, Govorov. 8. Quelli e quelle che vanno veloce, che sanno come si fa, che vincono o arrivano secondi dietro a qualche altro mostro. Le olandesi si confermano anche autografiste indefesse: come a Barcellona, se non ci fosse stato qualcuno a portarle via, avrebbero firmato autografi e fatto selfie fino a mezzanotte. La mamma di Chiara Masini Luccetti, che era accanto a me tra il pubblico, ha gridato durante le batterie dei 50 farfalla di fermarla. A proposito: la calenzanese Chiara, che ha dovuto rinunciare all’università per potersi dedicare al nuoto (cosa scandalosa che farebbe rizzare i capelli in testa a francesi e anglosassoni,) ha già meritato il suo 7,5 qualificandosi per Kazan durante gli assoluti di Riccione.
Federica Pellegrini. 8. Che giochi a fare i 100 farfalla è bello e spero per lei sdrammatizzante e divertente. Che sia più disponibile di qualche anno fa ed esca a fare autografi rischiando di essere travolta è bello per gli autografisti folli. Il suo tempo nei 100sl conferma una buona velocità (“mi piace Ranomi che ha quella velocità che io non ho più”, ha detto, come a rimpiangere i suoi vecchi 100sl di Atene 2004.) Il suo tempo nei 200sl è ottimo, dopo gli allenamenti in altura. Può, a oggi, vincere una medaglia mondiale. Un bronzo, diciamo, e mettiamo le mani avanti. Attualmente il suo è il sesto tempo stagionale, ma sappiamo quanto possa tirare fuori nelle gare che contano. Ricordiamo anche che è sulla breccia da ben dodici anni e ricordiamo anche quante ne ha passate e forse anche fatte passare.

Alice Nesti e Stefania Pirozzi. Non è il loro anno. La Pirozzi è polivalente, fa tutto, fa bene, ha fatto tempi eccellenti nelle sue gare in passato, ma anche la vittoria nei 400 misti è avvenuta con 4’40, che non è un buon tempo per lei e non le permetterebbe di andare a Kazan.
Alice Mizzau. 7,5. Qua è arrivata sotto carico e ha chiuso in 1’59 in 200. Pensava perfino di fare peggio. Ciò che conta sarà Kazan. Può fare ottime prove individuali (fino a quali risultati è anche una curiosità che non sappiamo bene come verrà soddisfatta: attualmente è sedicesima nel ranking) e soprattutto può contribuire a due staffette ben promettenti o, almeno, molto dignitose. La 4×200 ha Pellegrini, Mizzau, Masini Luccetti e Carli (in attesa di Pirozzi, soprattutto, e Nesti.) La 4×100 ha Pellegrini, Ferraioli, Mizzau e Di Pietro.

 

 

 

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