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Lo stupore delle prese elettriche

Settecolli 2021. Cuori di rana

Arianna Castiglioni, riassunto delle puntate precedenti. Non ha mai deluso, ha sempre dato il massimo, è stata troppo spesso colpita da infortuni, ha vinto medaglie europee anche quest’anno, ha conquistato finali mondiali, si è beccata il covid prima degli assoluti di quest’anno, ha sbriciolato il record italiano nei 100, ha fatto tre pb al Settecolli, è quarta nel ranking mondiale dei 100 rana a un mese dall’Olimpiade. Chi più di lei merita la convocazione ai Giochi olimpici in gara individuale? Martina Carraro e Benedetta Pilato, che si sono qualificate quando era il momento. Le regole sono queste e la preparazione delle atlete e le loro finalizzazioni sono inevitabilmente diverse. Naturalmente se già da qualche anno mi auguravo la medaglia olimpica per Arianna adesso me la auguro e gliela ancora di più. A Parigi avrà solo 26 anni. Nel frattempo ci saranno diversi Europei e Mondiali da affrontare.

Martina Carraro a un certo punto ha deciso che non le andava più di perdere, ha cambiato staff e ha iniziato a vincere e conquistare medaglie in Italia, in Europa e nel mondo (il bronzo di due anni fa). La ciliegina sulla torta sarebbe proprio la medaglia olimpica.

Benedetta Pilato ha già un argento mondiale e un record del mondo alle spalle. Nei 100 rana è nel club delle 1’05”. Ha prospettive di carriera luminose. Se riuscisse ad abbassare i suoi tempi anche lei di mezzo secondo potrebbe farcela anche lei a vincere una medaglia a Tokyo.

Nicolò Martinenghi ha toccato davanti a Kamminga, per di più nuotando per una volta in progressione anziché fare i primi cinquanta alla morte e sopravvivendo dopo il passaggio. Cosa significa questo, oltre al record italiano? Che un possibile legno potrebbe trasformarsi in un possibile metallo a Tokyo.

Francesca Fangio zitta zitta dopo anni di miglioramenti non solo è riuscita a qualificarsi per Tokyo, ma ha anche battuto un record storico: quello di Ilaria Scarcella nei 200 rana. 2’23”06 è un tempo da finale olimpica. Mica pizza e fichi. La sua è una bella storia, quella di chi magari non emerge a quindici anni ma piano piano tesse la sua tela e colpisce alla fine. Fine che non è certamente avvenuta al Settecolli.

Alessandro Pinzuti che deve dire? Ha nuotato in stagione tempi migliori di Federico Poggio –già definito il nuovo Martinenghi – ma quest’ultimo ha fatto meglio al Settecolli, che era l’evento qualificante dopo gli assoluti di marzo. Peccato perché Pinzuti, medagliato europeo, si è sentito male, ma il regolamento è impietoso. Anche lui ha comunque tutta la vita davanti. Sulla sua strada avrà ancora Martinenghi, Poggio e pure Scozzoli. La rana è viva e la concorrenza interna è uno stimolante scotto da pagare per gli atleti.

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