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Solidarietà è cosa diversa dal parassitismo (2)

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SALVARE

Salvare! Sentite che bel verbo! Una povera economia fragile deve essere salvata. Di più: va mantenuta a vita. E’ sbagliato chiedere che questa economia debba imparare a crescere da sé. Ma quale innovazione? Quale produttività? Pasti gratis a tutti. Assistenza gratuita a tutti. Difendere! Il Comune di Roma va salvato! La Regione Sicilia va salvata! L’impresa inefficiente va salvata! L’impresa efficiente deve fornire i soldi per salvare quella inefficiente! In quella inefficiente piazziamo i nostri amici! Non provi, quella inefficiente, a delocalizzare, a evadere, a smettere di produrre: noi stabiliamo chi deve pagare e chi deve ricevere; chi deve essere efficiente e chi deve sprecare, perché noi siamo i buoni e sappiamo chi salvare. I bravi, i produttivi sono cattivi. Non si devono comprare i loro prodotti. Così non hanno più nemmeno i soldi da prestare. Anzi: il credito è loro. Che bello se non possono riceverlo.

Viva il demerito!

Che i peggiori siano premiati! Dare i soldi ai parassiti da parte dei più bravi, ma i soldi non devono provenire dalla vendita di prodotti, perché questi vanno boicottati

Viva l’assistenzialismo! Il corporativismo! Il protezionismo! Lo statalismo! Il debito pubblico! Il salvataggio coi soldi dei contribuenti!

Il povero non deve arricchirsi perché se no noi radical chic perdiamo i contributi statali per aiutare noi stessi e chi vogliamo noi.

Produrre, innovare, risparmiare: che brutti verbi! Profitto, arricchimento, soddisfazione dei propri bisogni. Che cose brutte! Chi lavora, produce, innova, guadagna, deve per forza, regalare i proventi di quanto ha prodotto a chi ha sprecato le proprie risorse e si è indebitato per farsi mantenere.

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