there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Sovrappopolazione e fame nel mondo.

Un rapporto delle
Nazioni unite stima che
intorno al 2050 il tasso di
crescita della popolazione
mondiale si azzererà,
dopo aver raggiunto il
massimo (circa due
percento all’anno) negli
anni Sessanta del secolo
scorso. In altre parole, il
numero di figli che, in
media, una donna avrà
nell’arco della propria
vita (definito in gergo
come “tasso di
fecondità”) sarà poco
superiore a due, un
numero sufficiente a
mantere la popolazione
mondiale costante. La
ragione è che poco più di
due figli in media per
donna rimpiazzano i due
genitori e compensano
appena le morti che
avvengano prima del
raggiungimento dell’età
fertile o il fatto che
alcune donne scelgano di
non fare figli. Questo
significa che passata una
generazione dall’anno
2050 (ossia prima della
fine del prossimo secolo)
la popolazione mondiale
sarà costante, per la prima
volta da almeno
quattrocento anni.

Dieci miliardi di persone sono tante, non
c’è dubbio. Sarebbe stato,
forse, meglio per tutti se
lo sviluppo industriale del
resto del mondo fosse
avvenuto prima,
arrestando quindi prima
la natalità e “fermando” la
popolazione mondiale a,
tanto per dire un numero,
i sei miliardi di qualche
anno fa. Ma così non è
avvenuto e nessuno può
farci niente. Ciò che è
importante è che la
stabilizzazione della
popolazione mondiale a
questo numero indica il
raggiungimento di un
equilibrio che non
potrebbe essere raggiunto
se non fosse sostenibile.

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