there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Storia della musica: il ragtime

Tratto da “Il Novecento Americano” di Assante e Castaldo:

Il passaggio tra l’Ottocento e il Novecento in America fu segnato dal ragtime, che nasce come musica scritta per il piano e tecnicamente complessa ma trae origine dal folklore e presto diventa popolare. Lo stereotipo del pianista con camicia a righe e cappello in testa che suona in saloon pieni di fumo non rende giustizia al fatto che per un paio di decenni il ragtime ha rappresentato una delle forme essenziali della musica americana e una contaminazione tra lo stile delle musiche afroamericane e alcune influenze classiche della musica e delle danze pianistiche europee.

Era basato sull’uso estremo della sincope, degli anticipi in levare, della contrapposizione delle mani del pianista che creava un travolgente e contagioso effetto ritmico.

L’america creativa e multirazziale si esprimeva nel ragtime. Veniva suonato nei bordelli e nei locali eleganti, da bianchi e da neri, da solisti o in bande musicali.

I principali rappresentanti furono John Philip Sousa, James Scott, Tom Turpin, Ben Harney, Joseph Lamb, ma il più importante fu Scott Joplin, autore di centinaia di opere di successo, come Maple Leaf Rag o The Entertainer e di due opere: A Guest of Honor e Treemonisha.”

 

 

Be’. Non riuscite a premere stop prima della fine dell’esibizione, no? Lo sentite quanto è travolgente e coinvolgente?

 

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