VERSO OSLO
Negli aerei, questo da Amburgo a Oslo è enorme rispetto a quello che mi ha portato da Milano ad Amburgo, viene saltata la fila 13. Si passa dalla 12 alla 14. Non so se valga sempre. Non l’avevo mai notato prima.
A OSLO
Per i trasferimenti internazionali non è necessario ripassare dal controllo di sicurezza. Per i trasferimenti nazionali invece sì. L’ipad è un po’ ingombrante per farlo passare sopra lo scanner, ma viene tranquillamente letto il codice riportato sul biglietto scaricato sull’app della compagnia Norwegian per il mio volo da Oslo a Trondheim.
PERCHE’ TUTTI QUESTI VOLI?
Perché tutti questi voli? Trovai il volo economico verso l’Italia a febbraio e da lì fu un attimo cercare il più economico di andata, una decina di giorni prima, cercare di andare a Trondheim perché sai l’emozione di trovarsi a cento chilometri dal circolo polare! E poi volevo andare a Trondheim e avrei fatto il viaggio verso sud e poi verso nord un’altra volta. In treno non potevo prenotare i biglietti e potevo starci un giorno solo andando velocemente in aereo. Poi vidi che c’era un altro volo economico fino a Bergen il giorno dopo e così avrei preso l’Hurtigruten e iniziato ufficialmente il viaggio in Norvegia. Insomma. Più o meno il flusso di pensieri è stato questo. Sono andato avanti quella domenica di febbraio a colpi di prenotazioni.
PENSIERI STRANI
Avrà senso questo viaggio? Ne varrà la pena? Ho fatto tanti viaggi: forse non gli trovo più il senso di un tempo.
ANCORA A OSLO
Si intende all’aeroporto. Non è prevista la visita della città, rimandata a un’altra occasione.
Scrocco il tavolo e le sedie in pelle fuori da una specie di pub nei pressi della porta d’imbarco.
Nell’aereo l’wifi è libero, ma io continuo a lasciarmi trasportare dai pensieri e dalle sensazioni in beata solitudine.
VERSO TRONDHEIM
Dall’alto si vedono delle colline verdeggianti, diverse case sparse, alberi appuntiti. Scendendo verso la città in bus (biglietto fatto fuori dal bus dagli autisti dotati di lettore per la carta di credito) vedo ancora alberi, case che potremmo definire coloniche, trattori, un supermercato, gente che scende in quei paesini lungo la E6, gente che corre, una chiesa in pietra, una pizzeria chiamata “Ciao bella,” dei giardinetti con fontane.
Ps. Il titolo di questo post mi è venuto in mente mentre mi dirigevo verso Bergen da Alesund e lo scrivevo sul bus. In effetti a Trondheim è poi piovuto, come vedremo nella prossima puntata di questo viaggio.