- Safinette: le tifose di Marat Safin. (Tennis.)
- Genie Army: i tifosi di Eugenie Bouchard. (Tennis.)
- Panatta e Borg a Roma 1978. Andava di moda tra il pubblico lanciare monetine agli avversari di Panatta.
- Tifosi al Mugello per i gran premi di motociclismo.
- Mansell fans.
- Uomo soccorso al palazzetto durante una partita di pallavolo: le squadre si sono fermate
- tifosi svizzeri alle gare di sci: mischiati agli altri e pronti alla grigliata.
- tifosi della Kostelic: ultras della Stella Rossa Zagabria.
- Istanbul united: tifoserie di Istanbul unite contro l’arresto di 35 tifosi del Besiktas.
- Carsi Besiktas: tifosi molto anarchici.
- tifosi a una gara di ciclismo
- polpi lanciati dai tifosi del Detroit Red Wings. (Hockey su ghiaccio.)
Questa gallery è stata ispirata da un servizio su “Sportweek” sulle tifoserie. Oltre ai casi citati nelle foto, sono stati ricordati:
i sassi a Prost nel 1985 al gran premio d’Italia di formula uno a Monza;
i tifosi di Tomba che presero a male parole un fan che tirò una palla di neve addosso al rivale Accola;
i canti delle squadre di college nei campionati ncaa;
i tifosi di calcio, costretti a schedature e tornelli, ma intanto le famiglie vengono controllate e le bombe carta passano. Alcuni ultras, inoltre, stanno a fianco a fianco coi dirigenti delle società;
i tifosi del basket, un po’ elitari: “il nostro è il vero sport per famiglie;”
i tifosi mischiati gli uni agli altri in impeti di cosmopolitismo: nello sci, nel nuoto, nell’atletica;
i tifosi del rugby e il loro terzo tempo con cibo per tutti e la “socializzazione della birra.” Quando non era arrivata la massa, in Italia, erano anche particolarmente competenti;
i tifosi del ciclismo: oltre a essere appassionati sono anche un po ‘sadici e si piazzano sulle salite. Sono anche inventori di cose come la critical mass o i flash mob, secondo l’autore dell’articolo su Sportweek;
i tifosi della pallavolo: per Verona – Macerata, dopo che Sabbi, capitano del Macerata, fu portato fuori per infortunio, i tifosi avversari lo incitarono. Non come nel calcio dove ho ascoltato, e pure cantato, i vari “devi morire” o “la barella perché no?” o “Ferrara (ciro, ndrr) corri ai mondiali.”
L’inno ufficiale del baseball americano, nato nel 1908 e cantato da tutte le tifoserie: