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Lo stupore delle prese elettriche

Torre San Niccolò

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Appunti presi otto anni fa durante una visita alla Torre San Niccolò a Firenze. Potrebbero essere tutte cose ricordate male, quindi sbagliate.

L’Arno a quei tempi ghiacciava d’inverno ma soprattutto ogni anno c’era un’inondazione e bisognava trovare il modo di arginarlo. Ecco le spallette dei lungarni.
Porta San Niccolò è una porta capicozzata così come lo sono Porta al Prato e Porta La Croce.

Fuori dalle mura c’erano le casupole della povera gente.
All’una la porta veniva chiusa.
Con l’arrivo dei piemontesi dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale a Firenze c’erano ventimila persone da accogliere in una città che aveva mantenuto il numero di abitanti per cinque secoli.
Poggi distrugge le mura e il Mercato Vecchio. In cambio inventa i viali di circonvallazione, le strade dei colli, il Piazzale Michelangelo.
La Torre San Niccolò non è visitabile da tutti.
C’è una porta finta, per rispettare la simmetria.
Quando arrivarono i piemontesi i bambini prendevano a pedate i forestieri dall’alto.
Le sorgenti Alinari e Gamberaie portano l’acqua fino alla vasca sotto la torre, alimentano il giardino delle Rose.
Nel 1933 furono fatti i merli della torre.

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