Non possiamo eliminare dalla nostra vita le conquiste dell’umanità e ciò che ha reso la vita meno costosa e più comoda che in passato. Chi è disposto a fare a meno del cellulare o dei viaggi aerei? È economicamente efficiente far pagare il costo dei danni ambientali causati dalle attività umane.
I costi di trasporto di persone e merci non includono il costo ambientale delle emissioni e dell’inquinamento?
Perché il mare è pieno di plastica? Non costa niente buttarla in giro e disperderla.
Rifuggiamo dal moralismo ma fermiamo l’irresponsabilità per cui diventa conveniente un mezzo di trasporto inquinante anche se non lo sarebbe se considerassimo i costi esterni
Per quanto riguarda i voli intercontinentali non ci sono molte alternative, ma per andare da Roma a Milano si può incentivare l’uso del tren, che è in linea di massima più ecologico per quanto conti anche il modo con cui viene prodotta l’energia elettrica. Con la liberalizzazione i prezzi del percorso Milano Roma sono caduti, così si è avuto un raddoppio dei passeggeri e ci sono stati benefici ambientali.
Il trasporto aereo per ora è efficiente perché è stato liberalizzato. È dura fare Roma Stoccolma in treno, a meno che non abbia tanto tempo a disposizione. Girare il mondo a prezzi accettabili è una conquista. Si può trovare un equilibrio tra prezzi e inquinamento con l’immissione di una tassa che può variare dalle cinque alle trenta tonnellate di CO2 emessa. Questa sarebbe una tassa che ha senso, non certo il fondo volo per i cassintegrati di Alitalia.
Bisogna stare attenti alle manovre fatte solo per fare cassa come aumentare le tasse locali sui parcheggi o le multe con la scusa dell’inquinamento degli autoveicoli. Alle città piacciono le tasse ambientali, piace che ci siano le metro e i parcheggi da far pagare, ma per chi arriva da fuori città sono costi in più: il trasporto pubblico, la tassa sulla benzina per arrivare in città (scelta spesso obbligata), il prezzo del parcheggio. Allora arrivano i gilet gialli. È difficile elaborare proposte di carattere integrato a livello locale.
Non è semplice trovare la quadra. La Merkel ha staccato le centrali nucleari ma ha dovuto riaprire le centrali a carbone. Chi paga la CO2 emessa?
Si possono trovare delle soluzioni tecnologiche ai problemi. A Torino un inceneritore viene usato per il teleriscaldamento attraverso il riutilizzo estensivo dei rifiuti.
In un mondo ideale è preferibile adottare un sistema di carbon pricing e poi lasciare che il mercato trovi le soluzioni. Senza nimbismi e senza sussidi.