there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Un giorno non andrai più a vedere la Viola

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Non c’ero. Non era una partita qualsiasi. Era l’ennesima partita della vita per una squadra verso cui ho dato anima, cuore, soldi. Ho consapevolmente rifiutato di andare a vedere Fiorentina – Brescia, autentico spareggio per non retrocedere in serie b. Non la farò lunga: ho rinunciato a soffrire, a emozionarmi. Il tutto con la massima tranquillità.
Quindici anni fa, ma anche solo cinque, avrei saputo tutte le combinazioni possibili che sarebbero potute succedere in base ai risultati delle squadre coinvolte nella zona retrocessione. Anzi: non avrei aspettato che me le dicesse la Gazzetta, ma le avrei calcolate da solo.
Ovviamente sarei andato allo stadio quattro o cinque ore prima dell’inizio della partita, mi sarei gustato l’atmosfera, l’attesa, sarei andato al centro delle curva, con un cappellino in testa per non svenire dal caldo. E poi avrei “vissuto” la partita. Cantare serve comunque a stemperare un po’ di tensione, ma sarei stato incandescente e mi avrebbe entusiasmato l’essere parte del grande popolo viola, il condividere le stesse emozioni forti con tanta gente. Avrei visto la squadra giocare bene, avrei patito come un cane dal momento del fischio del rigore a favore fino alla sua realizzazione: dopo di che ci sarebbe stata la prima esplosione, ancora più forte al momento del secondo e del terzo gol.
Non sarebbe però dipeso tutto da noi. Cosa succedeva negli altri campi era fondamentale: ci saremmo visti retrocessi fino al gol e poi praticamente sempre salvi, ma non si può mai sapere. Ci può essere la congiunzione astrale avversa che si materializza magari all’ultimo minuto sul campo di Bologna o Lecce.
Poi la festa, sentire la felicità dentro di me e vederla fuori, espressa da tutto il grande popolo viola. Anche solo per una misera salvezza. Malgrado una stagione assolutamente orribile da tutti i punti di vista. Ma noi non avremmo comunque abbandonato la fede. Noi ci saremmo stati. E alla fine avremmo gioito. Mandando a quel paese ogni tipo di discorso razionale.
E invece no. Stavolta non c’ero. Tra l’altro non ero nemmeno a guardare la partita su Sky in casa oppure al bar. Solo dopo aver cominciato ad ascoltare una trasmissione radiofonica su radio2 (Catersport) ho acceso la tv e ho piazzato il giornale che descriveva gli 81 casi possibili in tavola per vedere un po’. E’ venuto prima catersport della Fiorentina!
Non è nemmeno che io sia particolarmente dispiaciuto di non esserci stato. Ho pensato di andarci, ma “basta con queste sofferenze per una squadra chSe mi chiedete come è finita una partita durante l’anno non lo so. E’ più probabile che conosca la mia formazione di fantacalcio che quella viola in una giornata. Forse mi ero stancato di tante delusioni, ma il punto è che non ero nemmeno deluso. Dicevo che ormai da tempo la Fiorentina non era più paragonabile a Milan o Juve, ma al limite al Verona o al Torino. Dicevo che comunque sui suoi risultati non potevo influire e allora che importava? Però forse era meglio o peggio quando i suoi risultati influivano sul mio umore? Forse avevo ancora un umore, più che altro. In ogni caso questi discorsi possono essere riassunti in una parola: disaffezione. Ma è proprio vero che non ero più “tifoso viola” o invece che tenevo bloccata ogni forma di emozione?
Può essere che sia una forma di “crescita” non considerare più fondamentale per l’esistenza del mondo partecipare ad una partita di calcio? Può essere più maturo andare a vedere Fiorentina-Juve (a Firenze) e starsene defilato e pensare a tutt’altro fuorché alla partita (o anche vedere la partita come un qualsiasi spettatore di Sky o di tribuna d’onore)? Può essere che quella che un giorno consideravo la mia seconda casa (lo stadio) non lo sia più? Può essere, certo. Ma se così fosse sarebbe abbastanza triste e soprattutto sarebbe contro quello che ero e volevo sempre essere interiormente.
Perché non è solo una questione di calcio o di sport o di nuovi o di vecchi interessi. E’ che continuo a lasciarmi trascinare dalla corrente.

 

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