http://phastidio.net/2006/03/27/un-nuovo-welfare/
Quindici anni dopo, questo articolo è ancora attuale.
“L’welfare state serve ad aiutare quelle persone che non riescono a guadagnare abbastanza per condurre un’esistenza decente.
Lo stato regala redditi di sostituzione in cambio di nulla.
“I datori di lavoro assumono un lavoratore solo se il contributo del medesimo eccede il suo costo e se questo surplus non è inferiore a quello ottenibile da un altro lavoratore in un altro paese o da un robot. Ed i lavoratori non sono stupidi. Essi accettano un lavoro solo il reddito prodotto da questo lavoro è superiore al “reddito di sostituzione” Quindi, i lavoratori che non sono sufficientemente produttivi per giustificare un salario superiore al reddito di sostituzione sono destinati a divenire disoccupati.
La globalizzazione ha portato un terzo dell’umanità a riversarsi sul mercato occidentale. Capitali e investimenti si sono mossi da ovest verso est in cambio di merci e anche di persone.
“Le economie occidentali saranno costrette a specializzarsi in produzioni ad alta intensità di capitale ed alta specializzazione professionale, che creano meno lavori, e lavoratori non specializzati migreranno verso Ovest. Tutte queste forze aumentano l’eccesso di offerta di lavoratori non specializzati all’Ovest, alcuni dei quali destinati a divenire tali per obsolescenza professionale rispetto alla specializzazione settoriale imposta dalla globalizzazione. Il risultato finale sarà la riduzione del salario di equilibrio”.
Mercati del lavoro flessibili consentirebbero ai salari di scendere per eccesso di offerta di lavoro non qualificato e quindi la piena occupazione sarebbe mantenuta. “Invece, il welfare tende a rendere vischiosi al ribasso i salari, e a produrre la disoccupazione di massa, come effetto indiretto della globalizzazione. I politici dell’Ovest reagiscono alla pressione ribassista sui salari rendendo gli stessi ancora più rigidi. La Germania, ad esempio, potrebbe imporre un salario minimo legale, come altri paesi hanno fatto in passato. Ma misure di questo tipo peggiorano la situazione: la specializzazione in attività in cui i lavoratori non qualificati non sono necessari si intensifica, sempre più capitale lascia il paese e sempre più persone saranno attratte dall’estero, spingendo sempre più residenti verso il sistema di welfare”.
Come impostare un nuovo welfare? Non con redditi di sostituzione, ma con integrazioni di reddito.
“Tutti dovrebbero lavorare, a qualsiasi salario sia possibile trovare occupazione, ed il governo dovrebbe quindi pagare integrazioni salariali e non redditi di sostituzione, per assicurare standard di vita socialmente accettabili”.