Lo Stato è il proprietario delle autostrade. Se lo Stato affida la gestione di un servizio pubblico a un concessionario, può e deve indicare quali siano gli obblighi per il concessionario a fronte dei pedaggi pagati.
Bene.
In Italia non non è possibile sapere cosa è obbligato a fare il concessionario a fronte dei pedaggi, e degli aumenti mostruosi, che scattano ad ogni primo Gennaio.
I cittadini dovrebbero sapere i termini del contratto, soprattutto quelli economici.
, i ponti si sbriciolano e la GENTE MUORE SULLE AUTOSTRADE PIU’ CARE DEL MONDO e non si deve sapere quali sono gli obblighi di chi si fotte miliardi in cambio di niente?
Autostrade pubbliche? Più Salerno Reggio Calabria per tutti e più viadotti Anas crollati.
La Salerno Reggio Calabria, oggi pomposamente chiamata Autostrada del Mediterraneo, è da sempre in mano all’Anas. I lavori di ammodernamento sono durati un trentennio e solo 3 anni fa è morto un operaio per il cedimento di un pilone. Chi l’ha percorsa negli anni scorsi sa dei tracciati surreali, dei cantieri immobili, delle deviazioni, delle uscite obbligatorie. È stata per decenni il simbolo di un’italia spezzata in due, di una parte del Paese collocata nel terzo mondo.
Provate a percorrere una qualunque statale, come ad esempio la 412 della Val Tidone, che cito solo perché mi passa davanti casa. Lunghi tratti con asfalto sbriciolato ed effetto emmenthal. Manutenzione in capo ad Anas e province.
Fate una passeggiata, magari in moto, sulla Ostiense e nell’area di Roma. Vabbè, questa è troppo facile
Ora avventuratevi sulla mitica E 45. I giunti dei viadotti, raffazzonati alla bene e meglio, sembrano rallentatori del traffico in zona 30 km/h; asfalto non drenante per lunghi tratti, cantieri mal segnalati e una sensazione generale di pericolo degna di Vacanze Avventura. I lavori al viadotto Fornello, che prima costringevano all’uscita a Verghereto, sono durati la bellezza di 8 anni.
1) è una concessione senza concorrenza o, al limite, con una concorrenza traslata su decenni (il tempo di scadenza della concessione)
2) ogni anno, o quasi, i concessionari propongono al ministero delle infrastrutture aumenti dei pedaggi in forza di un accordo che di fatto non è consultabile. Gli aumenti vengono di solito concessi per esigenze di bilancio del concessionario e non per meccanismi di mercato.
Dopo che i tecnici già negli anni ’80 predisposero un progetto di variante (datato 1984) perché lo ritenevano indispensabile, progetto fermato dal TAR nel 1990. Dopo che a metà anni ’90 i progetti di variante furono faticosamente approvati, i lavori finanziati, appaltati, I CANTIERI AVVIATI furono chiusi per scelta del governo (primo ministro Romano Prodi, ministro competente Claudio Burlando).
Dopo che la provincia (Marta Vincenzi) si oppose a tutti i successivi progetti presentati (elaborati cercando di conciliare scelte tecniche con istanze della società civile) e poi Doria, Beppe Grillo, ecc. è davvero il caso di chiederci ancora di chi è la colpa?
Non cadete nell’errore di darne colpa alla politica, a questo o quel colore politico, l’esasperata caccia al consenso a qualunque prezzo della politica italiana tutta fa solo il paio con la mentalità diffusa nel Paese, ne è solo lo specchio.
LA MENTALITA’ ITALIANA, è lei il vero primo colpevole, siamo noi il vero problema, il provincialismo esasperato, il considerare la scaltrezza quale prima (unica) tra le qualità degne di nota, e merito e competenza materia accessoria, quasi inutile, acquistabile sul mercato a poco prezzo alla bisogna. Ecco, adesso gli amici forcaioli un colpevole con cui prendersela ce l’hanno: SE STESSI.
Uno dei primi atti del Governo di centrodestra, nel 2008, fu il decreto legge 59 sull’attuazione di obblighi comunitari; l’articolo 8-duodecies prevedeva l’approvazione per legge di tutte le nuove convenzioni con i concessionari autostradali già sottoscritte da ANAS ma che ancora non avevano ricevuto il parere favorevole di NARS, CIPE e Commissioni Parlamentari. Compresa quella con Autostrade per l’Italia. Si aggiunga che questa convenzione, a differenza di tutte le altre, prevedeva il riconoscimento di aumenti tariffari annuali di almeno il 70% dell’inflazione reale, a cui andavano ad aggiungersi gli aumenti sugli investimenti in corso: cioè aumenti assicurati fino al 2038, indipendentemente dalla valutazione sulla qualità del servizio e la realizzazione degli investimenti. Un trattamento che in base a un’altra norma di quel Governo (articolo 3 comma 5 del DL recante “Misure urgenti anti-crisi per famiglie, lavoro e imprese) è stato esteso a tutte le altre concessioni, cancellando così una misura voluta dal Governo Prodi nel 2006, che legava invece in modo stringente la possibilità di aumenti tariffari a qualità del servizio e investimenti realizzati. E ancora la norma approvata nel 2008 cancellava la possibilità, sempre prevista dalla riforma Prodi, di ottenere migliori condizioni per interesse pubblico sulle concessioni autostradali: se le concessionarie non accettavano le richiesta di miglioramento delle condizioni, ANAS aveva titolo a revocare la concessione e metterla a gara.
In sintesi: convenzioni con le concessionarie autostradali approvate togliendo ogni possibilità di verifica agli organismi di controllo e riducendo gli spazi di intervento per il pubblico, compresa quella sottoscritta con Autostrade per l’Italia.
Le norme a cui ho fatto riferimento sono state scritte da un Governo che vedeva tra i suoi componenti i Ministri della Lega Calderoli, Zaia, Maroni, Bossi e il viceministro alle infrastrutture Castelli (nonchè Giorgia Meloni, indimenticabile Ministro della Gioventù) e approvate da un Parlamento che vedeva in maggioranza la Lega.
“In Germania le autostrade sono gratis”. Falso. I Tir pagano pedaggio con un sistema in concessione, con la concessionaria Vinci, francese. Anche se le auto non pagano in apparenza, nulla è gratis. Si pagano con la fiscalità generale. Non esiste qualcosa di gratis a sto mondo, se non risorse abbondanti come la luce del sole. Le strade non sono il sole.
Per Toninelli nazionalizzare conviene: con i ricavi dei pedaggi invece di remunerare il capitale si potrebbe spendere per la sicurezza. È falso! Il costo opportunità del capitale non sparisce perché lo dice Toninelli. Lo Stato non necessariamente fa meglio di un monopolio naturale privato ben regolamento. Anzi fa peggio nel 99.9999% dei casi. Soprattutto se è lo stato italiano.
In un paese di Atac non si capisce come possa essere considerata come opzione quella di nazionalizzare qualcosa. Dovrebbe davvero essere ultima cosa che viene in mente, è sempre la prima.
W la politica mi dicono amici scaltri. Ok ma dipende. Dove siete? A Pavia Pescara o al MIT. Dipende tutto da quello. Kazzenger o altro. Se siete altrove non contate molto.
Dai adesso vi rivelo dove sta il problema Italia. Tutto ciò che è regolato costa una fucilata. Farmaci, gas, acqua, autostrade, corrente, spiagge, etc etc. Andate in Francia: vi scaldate con 80k resistenze da 1 Watt e vi drogate di paracetamolo 2000 nel vino.
Commento di Michele Boldrin:
Butto lì un’ipotesi sulla vicenda Autostrade per l’Italia da prendere cum grano salis. Intanto suggerirei di approfondire la questione “privatizzazione” sì/no andando oltre gli slogan. La privatizzazione è uno strumento e non una posizione ideologica, si può fare bene o male, così come un buco nel muro col trapano. Cosa significa bene o male? Significa che sarà stata ben fatta se la nostra parte, quella dello Stato, ne ricava un vantaggio e male se invece a ricavarne un vantaggio è solo il privato che acquista il bene o come nel caso di Autostrade per l’Italia, ne acquista la concessione. Poi sono i superlativi o i diminutivi applicati a “bene” e “male” che indicano gli equilibri della trattativa.
Non serve essere esperti di trattative per capire che il coltello dalla parte del manico nel caso della concessione di un bene di fatto monopolistico e a bassissimo rischio (l’acume imprenditoriale richiesto per gestire l’autostrada si limita quasi solo a riscuotere il pedaggio) ce l’ha chi lo concede, ovvero lo Stato… A meno che lo Stato non sia alla canna del gas, come successo negli anni 90 quando il debito era alle stelle e serviva fare cassa. Siccome il fatto era noto a tutti, era noto anche a Benetton. Ora, io non sono un esperto, ma penso che tutti sappiano che in una trattativa la prima cosa da misurare è quanto sei utile e indispensabile alla controparte e viceversa. Sulla base di questo ci si regola con le offerte e le richieste reciproche.
Fast forward fino al 2018 e stando a quanto emerge in maniera ufficiosa dai commenti di tecnici che hanno analizzato e seguito la vicenda del ponte Morandi così come di altre infrastrutture, pare che la manutenzione sia stata fatta, ma di nuove costruzioni non se ne vede l’ombra.
Tornando alla trattativa, se voi foste lo Stato avreste chiesto per lo meno al privato che acquista di tenere conto del fatto che le infrastrutture in calcestruzzo hanno una vita di 50-60 anni e che quindi vanno sostituite. Per lo meno, avendo a cuore la sorte di chi viaggia, avreste imposto l’obbligo al concessionario di monitorare lo stato di salute delle infrastrutture, intervenire con la manutenzione (è stato fatto) e di sostituire quello che va sostituito entro un certo tempo (non è stato fatto).
Proprio questo punto è però secretato come segreto di Stato, ovvero nessuno può sapere se sono previsti investimenti di questo tipo né come sono regolamentati.
L’ipotesi, la mera ipotesi che faccio è che il punto su cui Benetton ha insistito nel contratto è proprio questo, forte del fatto che lo Stato aveva bisogno di fare cassa e che lo Stato, per evitare polemiche, vi abbia posto sopra il segreto. Aggiungo: perché proprio su questo? Banalmente perché se chiudi l’autostrada per rifare il ponte non incassi il pedaggio, se invece fai manutenzione mentre è aperta (il crollo del cavalcavia sull’A14 ricorda qualcosa?) il pedaggio lo incassi lo stesso.
Per andare sui fatti invece, è un fatto che lo Stato non abbia vigilato sul contratto di concessione come avrebbe dovuto, anche perché contrattualmente debole e anche perché i governi vari hanno avuto aiuti da parte della società autostrade su altri fronti … indovinate quali? ALITALIA DEL CAZZO. Scusate il caps. Sempre quella società maledetta e sempre per questioni elettorali, più che industriali, ovviamente.
Allora vedete che, se la mia intuizione è corretta, la privatizzazione di per sé non è un male se lo Stato è forte e se lo Stato è serio e responsabile. Ma è un male se lo Stato è debole e lo Stato è debole quando i cittadini dormono o si concentrano su questioni marginali quando non del tutto idiote (genitore 1 e 2 per esempio), proprio come ora.
Tradotto: se anche statalizzassimo tutto, su cosa fondate la certezza che chi non ha saputo nemmeno gestire una trattativa sulla concessione di un bene in monopolio poi saprà gestirlo autonomamente? Per dirla ancora più chiaramente, se tu sei l’unico che vende l’acqua nel deserto e riesci pure a farti inculare dagli assetati, cosa vuoi saper gestire? Senza contare che se già negli anni 90 c’era crisi, figuriamoci oggi.
Quindi secondo me l’unica cosa che va chiesta a gran voce al governo è di desecretare quei contratti, vedere cosa è stato fatto e cosa no, riespettando i tempi della giustizia (no comment…) e fare luce nella questione. Questo va fatto, non urlare come scimmie “privatizziamo tutto! statalizziamo tutto!”.
Niente da fare, non ce la fate: avete opinioni ben definite e precise sulla condizione economica di ogni paese del mondo, o quasi. E non vi esimete dall’esprimerle, le vostre opinioni, e a prendere sulla base delle medesime importanti decisioni politiche.
La grande maggioranza di voi e’ cosciente di non sapere cosa causi il cancro alla mammella piuttosto che al fegato, di comprendere solo parzialmente i fenomeni chimici (molti non sanno distinguerli dai biologici o dai fisici), di non avere la piu’ vaga alba di che diavolo sia un buco nero o di cosa voglia dire che il DNA ha “la doppia elica”. In generale non sapreste spiegare cosa faccia decollare un aereo o in che maniera un antibiotico attacchi o non attacchi un certo batterio e, credo, nemmeno avete un’idea precisa delle leggi del moto dei pianeti del sistema solare, e dei loro satelliti.
Pero’ sapete tutto sullo sviluppo economico del Giappone, del Venezuela, di Taiwan, del Marocco e, ovviamente, dell’Italia.
Pensate di aver compreso i processi economici e sociali di dozzine paesi sulla base delle vostre esperienze personali, delle notizie dei quotidiani e della televisione, degli articoli di qualche settimanale e, quando siamo fortunati, qualche occhiata rapida all’annuario dell’Istat o a qualche quotidiano on line, di quelli che falsificano le tabelle ed i grafici.
E, ovviamente, dei vostri pregiudizi ideologici o emozionali: perche’ se siete di “sinistra” e’ chiaro che dati e storia provano la natura malefica del capitalismo e la natura salvifica dell’intervento statale, se siete di “destra non fascista” il mercato salva tutto e spiega tutto mentre se siete di “destra fascista” sono i popoli guidati dai condottieri che creano lo sviluppo sconfingendo i complotti di questo o quell’altro cattivo. E via elencando particolarita’ personali (se siete dipendenti statali siete dei sottopagati incompresi, se siete partite IVA siete il sale della terra ma vi tassano troppo, se siete dipendenti privati lo stesso ma non c’e’ piu’ il sindacato di una volta, se siete del Sud Italia e’ perche’ il Nord vi sfrutta, se siete Veneti e’ perche’ la cosca romana vi deruba, eccetera, eccetera, eccetera).
Ognuno di voi ha tutto chiarissimo: cause, attori, meccanismi, effetti, previsioni. L’intera storia economica del mondo durante gli ultimi 1000 anni e’ perfettamente compresa e sotto il vostro personale controllo. E collima perfettamente, confermandoli, con i vostri pregiudizi.
Stolti, siete degli stolti. E ve lo dico con enorme tristezza dopo tutti questi anni spesi a dibattere con voi su temi sociali. Ed anche con un certo affetto, credetemi, perche’ forse non e’ del tutto colpa vostra se siete degli stolti. Ma lo siete.
Non avete alcun rispetto per la ricerca e per chi la fa, non sapete distinguere un ricercatore vero da un imbecille vestito a festa in uno studio tv o da un portaborse del politico di turno. Non avete la piu’ vaga idea di cosa sia l’uso e lo studio sistematico di dati micro e macro, di come si facciano i confronti lunghi decenni fra paesi diversi, di cosa sia e a cosa porti il dibattito intellettuale (a volte feroce) fra le poche migliaia di persone che, nel mondo, dedicano la loro VITA a capire perche’ Taiwan e’ cresciuta e, per dire, le Filippine no. Non avete idea di quante centinaia di ore si passino a studiare dati, leggere la storia dei paesi, confrontare ipotesi e modelli, fare confronti logici e statistici per riuscire anche solo a concludere che, probabilmente, la stagnazione giapponese degli ultimi due decenni e’ dovuta in gran parte ai trend demografici interni a quel paese …
Tutto questo, per voi, e’ tanto rilevante quanto un ruttino di Tremonti, una battuta di Paragone, una scopiazzatura di Rampini, un post di Bagnai o di Fassina o del blogger di moda, uno sproloquio d’un Galloni o di un Borghi o di un Zanetti …
Avvolti nella vostra arroganza ideologica ed umorale, ve ne fregate nel modo piu’ totale di cinque secoli, almeno, di ricerca nel campo delle scienze sociali. Questa o quella, per voi pari sono. Kenneth J. Arrow o PincoPallinoinTV, per voi son solo due “professori” fra i tanti.
E’ una cosa tristissima, deprimente e, soprattutto, offensiva.
Siccome fate gli imprenditori, i commercialisti, i consulenti aziendali, i direttori di marketing, gli avvocati, gli ingegneri, i tecnici di laboratorio, i deputati, i consiglieri regionali o financo i preti o i pensionati, pensate di essere istruiti e conoscere la materia. Avete viaggiato ed avete letto, a volte, anche l’Espresso ed il Financial Times. Ah, scordavo: vi siete anche diplomati bene al liceo, preferibilmente quello classico ma v’accontentate dello scientifico se costretti.
Non vi rendete conto di essere ESATTAMENTE come gli antivax con queste vostre “verita’ basate sull’esperienza” o sulla “pratica che conta piu’ della grammatica”, sulle “fatture e non le seghe statistiche”, sui “fatti altro che modelli astrusi”, sulla “impresa di qua e di la’ che ho diretto invece di scaldare una sedia facendo ricerca” e via cosi’, una volgare troiata da bar dietro l’altra.
Proprio in questo siete esattamente come gli antivax, che hanno visto con i loro occhi l’autismo emergere subito dopo la trivalente: tali e quali!
Ma, di fatto, siete ancora piu’ dannosi: perche’ siete milioni, votate per questo o quel partito di contaballe ed influenzate la vita ed i destini di tutti su ogni argomento praticamente rilevante. In base ai vostri fottuti pregiudizi, alla vostra liceale ignoranza ed arroganza, alla vostra incapacita’ di accettare che non sapete un cazzo di come funzionano i sistemi economici, voi sentenziate e decidete. Ignorando chi vi ripete continuamente che sappiamo pochissimo di come funzionano i sistemi economici e non abbiamo ricette salvifiche in tasca, perche’ non esistono, cazzo!
Ma voi, invece di fermarvi e accettare questo fatto – che e’ perfettamente idiota credere nelle ricette facili e nelle soluzioni magiche buone per tutte le stagioni –
voi correte dietro a dei cialtroni che compiacciono, a parole, i vostri pregiudizi e la vostra ignoranza.
Si, ignoranza: la vostra, come la mia, e’ ignoranza. Solo che la mia e di quelle poche migliaia di persone che silenziosamente fanno ricerca sui sistemi economici e’ ignoranza consapevole. La vostra e’ totalmente inconsapevole e pericolosamente arrogante.
Inutile offendersi: siete degli ignoranti che parlano di sviluppo economico, esattamente come gli antivax sono degli ignoranti che parlano di medicina.
E non lo capirete mai. Fate tristezza ma, soprattutto, paura. E tanto tanto danno.
Dalla pagina fb Tecnocrazia e libertà:
2013: crollo viadotto Vedrura (gestore ANAS),
2014: crollo viadotto Scorciavacche (gestore: ANAS),
2015: crollo ponte A19 (gestore: ANAS),
2016: crollo calvacavia di Annone (gestore ANAS),
2017: collassamento ponte Contrada Petrulla (gestore: ANAS) ,
2017: crollo cavalcavia tangenziale di Fossano (gestore: ANAS),
2018: crollo ponte A10 (Gestore: Autostrade per l’Italia).
Indovinare la soluzione prospettata dall’attuale Governo tra:
A- Revocare la concessione e affido gestione ad ANAS.
B- Una profonda revisione delle procedure amministrative per le gare visto che le concessioni non vengono attribuite secondo le regole europee ed esiste una situazione di duopolio con due società concessionarie di tre quarti della rete.
Se i tempi della giustizia in Italia sono troppo lunghi e tu sei al Governo la soluzione è ridurre i tempi della giustizia.
Bypassare gli accertamente giudiziari per dare carne fresca al popolo desideroso di vendetta è indegno di uno stato di diritto.
Il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché già professore ordinario di Diritto Privato, dice che “non c’è tempo per aspettare i tempi della giustizia”.
Eh no, caro Presidente.
Non aspettare i tempi della giustizia significa prendere un capro espiatorio e dare a lui tutte le colpe.
Ed è pratica delle dittature.
Il sistema delle concessioni autostradali copre le inefficienze (ampiamente dimostrate e generalizzate) del pubblico e della politica di gestire qualsiasi cosa.
Ma se le concessioni vengono manipolate e “regalate” ad amici degli amici, con il contenuto anche economico segretato la colpa indovinate di chi è? Si, proprio ancora della politica.
E la soluzione di molti spastici quale sarebbe? Nazionalizzare.
Ovvero dare ancora più gestione e potere a quegli incompetenti dei politici.
NON NE USCIRETE MAI VIVI.
Se i tempi della giustizia in Italia sono troppo lunghi e tu sei al Governo la soluzione è ridurre i tempi della giustizia.
Bypassare gli accertamente giudiziari per dare carne fresca al popolo desideroso di vendetta è indegno di uno stato di diritto.