PATTINAGGIO DI FIGURA Il caso Valjeva ha rubato la scena alle gare e alle sue possibilità. Non è mai risultata dopata durante le gare. È stata trovata positiva a dicembre ma il referto è stato consegnato a febbraio. Ancora non si conoscono gli sviluppi della situazione. Gli italiani che hanno gareggiato hanno ottenuto ottimi piazzamenti.
SNOWBOARD CROSS Bravo Visintin a medaglia individuale, bravo anche se senza medaglie Leoni. La Jacobellis si è vendicata di Torino 2006. Michela Moioli è uscita per errore suo in semifinale nella gara individuale. Nella gara a coppie peccato per la coppia Carpano Sommariva: Valentina in finale è atterrata sulla testa della canadese che ha fatto prima a rialzarsi e vincere il bronzo. Moioli Visintin han conquistato l’argento. Michela ha lasciato la strada alla Jacobellis forse anche perché le curve erano più per goofy che per regular. O forse semplicemente l’americana ne aveva di più.
SKICROSS. Segnatevi questo nome: Deromedis. Ha fatto sognare fino a metà della sua semifinale.
SCI ALPINO
Discesa libera maschile. Essere il più veloce nei primi due settori non basta: Paris arriva sesto. Quanto ha senso dire che non è uomo da grandi eventi quando hai vinto più volte a Kitzbuehel e a Bormio e hai un oro mondiale in bacheca, se parti dal presupposto che ogni gara fa storia a sé, che le condizioni di ogni gara outdoor cambiano, che ciò che fa grande uno sciatore secondo me è il numero di vittorie nelle varie competizioni? Non ha senso dire che un sesto posto alle Olimpiadi è deludente in assoluto. Maledetto piuttosto è stato l’infortunio di due anni fa quando era in lotta per la coppa del mondo. Quell’infortunio può avere interrotto un percorso di crescita. Ha vinto Feuz, per la cronaca. Innerhofer è uscito. Il problema delle gare veloci maschili è che non si vedono giovani all’orizzonte ma questo chi guarda le gare non una volta ogni quattro anni lo sapeva anche prima delle Olimpiadi.
Supergigante maschile. A Marsaglia è stato chiesto di rinunciare, anzi di fingersi infortunato, per far partecipare Casse, che non era stato inizialmente convocato perché la FISI non aveva studiato il regolamento e alla fine erano potuti andare alle Olimpiadi solo in sette maschi. Il tutto ha scatenato polemiche fino alle scuse ufficiali post manifestazione. Per il resto qui sì che gli italiani sono stati deludenti, Marsaglia escluso ma comunque quindicesimo.
Slalom e combinata maschili. Strolz Johannes, due argenti nelle stesse specialità di suo padre a Calgary 88, Strolz Hubert. Che storia. Per il resto Noel vince lo slalom con una gran seconda manche e dopo una stagione deludente. Razzoli si commuove e commuove per non aver raggiunto il podio per solo due decimi. Vinatzer è il più veloce di tutti tranne nei tratti in cui o sbaglia o esce.
Slalom gigante maschile. De Aliprandini non era lontano dalle medaglie dopo la prima manche ma esce nella seconda dopo poche porte ripetendo gli errori del passato. Vince chi ha meritato di più nella stagione: Odermatt.
Slalom femminile e team event. Mikaela Shiffrin cade dopo poche porte. Come era già avvenuto in gigante. Una sua doppia uscita era quotata a un anno luce. Comunque dispiace. Kilde, il suo ragazzo uscito con medaglie ma senza ori da questa Olimpiade, le ha dedicato un post scrivendo che gli atleti non sono macchine. Lei ha scritto di cadute e di risalite, è stata inquadrata a lungo mentre si teneva la testa stando rannicchiata sulla neve dopo la seconda uscita, è stata inopinatamente insultata sui social (“perdente”, “non reggi la pressione”, “è quello che ti meriti”) e ha reagito con un post contro gli hater e uno, bellissimo, per chi ne è vittima. Non sappiamo quanto fragile sia diventata e se ha avuto i problemi della Biles, cioè depressione. Però tornerà forte e vincente. Intanto ha fatto team pur non ottenendo una medaglia nel team event dopo aver dichiarato:”Sarò l’anello debole”. A proposito: il team event l’ha poi vinto l’Austria.
Ma dicevamo dello slalom. Ha vinto Petra Vhlova dopo una rimontona nella seconda manche davanti alla Liensberger (altra rimontona) e alla Holdener. Abbracci e baci tra tutte all’arrivo.
Supergigante femminile. Prima Lara Gut, la super campionessa. Seconda Miriam Puchner, la super scivolatrice. Terza Michelle Gisin, la super meritevole sempre e comunque e bravissima dove si scorre oltre che sul tecnico. Però era un superg da zecchino d’oro: partenza abbassata, gara quasi tutta in piano, quattro curve in contropendenza rese ancora più facili dal tracciatore austriaco. Non era una pista per le italiane, che hanno dominato in stagione e sono ai primi tre posti della classifica di specialità in coppa del mondo. Federica Brignone è arrivata sesta. Elena Curtoni decima, se non ricordo male. La Bassino ha perso un secondo negli ultimi venti secondi di piano. La Marsaglia ha perso secondi in tutta la pista. Dato che si possono cambiare le carte in tavola una volta visto il tipo di gara che si andava ad affrontare è stato un delitto non aver fatto gareggiare le sorelle Delago.
Discesa femminile. A proposito di Delago, Nadia: ha conquistato una bellissima medaglia di bronzo. Dopo che su una porta si è fatta scaricare un po’ in basso si è messa giù chiusa e ha lasciato scivolare i suoi piedi d’oro. Non male sua sorella, undicesima, che deve riprendersi ancora dall’infortunio di un anno fa ma che soprattutto si è lanciata in abbracci, risate, festeggiamenti e cotillon con e per la sorella. Sofia Goggia è riuscita a gareggiare e a conquistare una bellissima medaglia di argento. Complimenti a lei e all’equipe di medici, fisioterapisti, allenatori che hanno permesso un recupero che sembrava miracoloso dopo la caduta di Cortina a gennaio. Ha vinto sette discese di fila in coppa del mondo, passando per due infortuni: uno le ha negato i mondiali, l’altro le ha negato l’oro olimpico ma non l’argento. Ha vinto Corinne Suter, la donna dei grandi eventi, capace di non fare quella piccola impercettibile intraversata fatta nel punto di lancio allo schuss finale dalla Goggia. Elena Curtoni ci ha creduto per dieci numeri: ha chiuso quinta, che è un bel risultato, ma per un po’ (fino a quando è scesa la Suter) si è potuto credere in una tripletta azzurra. Quarta è arrivata Kira Weidl, a proposito. Ci sono state delle polemiche stucchevoli della mamma della Brignone, Ninna Quario, su Sofia Goggia
Gigante femminile. Il grande giorno di Federica Brignone. Terza dopo la prima manche, seconda alla fine, dietro a Sara Hector, dominatrice della stagione, e davanti a Lara Gut, autrice di una splendida rimonta. Non c’è molto di più da dire sulla gara di Federica: ha semplicemente pennellato le curve. Sono uscite dopo poche porte nella prima manche sia Marta Bassino che Mikaela Shiffrin