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Lo stupore delle prese elettriche

Uscita dall’euro e sovranità monetaria: dritti verso il baratro

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1)Uscita dall’euro.

Vuoi uscire dall’euro? Prima di tutto ci sarà una fuga di capitali.

 

La fuga di capitali riporterà in recessione il paese e farà piano piano salire i tassi d’interesse portando il paese in stretta monetaria.

 

Stretta monetaria che è ultra-recessiva.

 

Va da sé che dovendo i capitali uscire dalle banche, queste andranno ancora più in difficoltà, cancellando il credito e arrivando sull’orlo del fallimento.

 

Preparatevi quindi al blocco del movimento dei capitali e a lunghe “vacanze” bancarie.

 

Quello appena descritto è quanto è successo nel 2015 in Grecia.

 

 

2) La ripubblicizzazione di Banca d’Italia .

 

Banca d’Italia è già pubblica.

 

3)Riguadagnare la sovranità monetaria

 

In caso di uscita dall’euro questo vuol dire solo una cosa : inflazione in quantità industriale.

 

 

4) Cosa fare con il debito italiano?

 

Non appena i mercati vedranno l’Italia che in qualche modo cercherà di “rivedere” il suo debito pubblico, inizieranno a fare l’unica cosa che razionalmente va fatta in questi casi: lo venderanno.

 

 

E cosa succede quando un debito viene venduto?

 

Essendo il debito finanziato dai titoli di stato questi vedranno i loro rendimenti schizzare all’insù, facendo aumentare l’onore reale di questo debito.

 

Il risultato finale è quello visto nel punto 1.

 

5) Finanziare il deficit attraverso la stampa di moneta.

 

La stampa di moneta crea coriandoli colorati, non nuove risorse .

 

Inizialmente forse verrà spinta la domanda aggregata, ma ben presto ( pochi mesi) il valore reale della bunga-lira andrà a picco facendo schizzare l’inflazione .

 

Con l’inflazione endemizzata, da un lato il reddito reale della popolazione più povera diminuirà e dall’altro spingerà la popolazione in generale a non voler più usare la nuova moneta .

 

Quindi: fuga di capitali , tassi che schizzano all’insù , crollo della produzione.

 

A quel punto se si prende la strada dei dazi e del tentativo di bloccare i prezzi per via legislativa la destinazione è il Venezuela, ovvero un paese dove la gente muore di fame.

Se ci si ferma prima il destino sarà l’Argentina, paese perennemente in inflazione e povertà.

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