Insomma dai ci sono stati gli Europei di nuoto a Budapest. Sembra ieri che si tornava da Glasgow. Sembra ieri l’altro che si tornava dai Mondiali di Budapest, laddove si pranzava con un gelato perché bisognava fare in tempo a raggiungere l’Alfred Hajos – fu Arnold Guttmann – dalla Duna Arena.
Cinque ori, nove argenti, tredici bronzi, primo posto come numero complessivo di medaglie, primo posto nella classifica per nazioni, limitatamente al nuoto in vasca. Aggiungi le acque libere e i tuffi e ottieni dieci ori, quattordici argenti, venti bronzi, ancora un primo posto come numero complessivo di medaglie e un telecronista.
Da aprile di quest’anno i 100 rana femminili non sfigurerebbero in una finale mondiale. Beata concorrenza: senza il pungolo di Benedetta Pilato, Martina Carraro e Arianna Castiglioni sarebbero scese sotto l’1’06”? Probabilmente sì, ma con più calma.
In ogni caso sarebbe bello se tutte e tre vincessero una medaglia olimpica e se lo meriterebbero. Facciano pure a turno. Io sono qui che aspetto. Mentre loro si fanno il mazzo, by the way. Ps. Carraro & Pilato hanno già una medaglia mondiale, ri by the way.
Benedetta Pilato, a proposito. Fa il record del mondo dei cinquanta rana in semifinale. Tutti se lo aspettavano dopo la batteria. Peccato che il telecronista anziché pensare a raccontare l’evento in diretta come un Galeazzi qualsiasi abbia preferito andare a funghi proprio durante la gara.
Tre ori sono serviti a Simona Quadarella per acquisire di nuovo il sorriso di chi ha ritrovato piena fiducia in vista di Tokyo dopo un anno complicato.
Simona Quadarella dice alla Gazzetta che è carica, le piace la fama, le piace vivere in piscina dodici ore al giorno, ha una vita che le piace, un ranista che le piace, degli amici. Che vuole di più dalla vita? Facciamo una medaglia olimpica? Magari anche due, grazie.
Federico Burdisso, per ora campione mondiale dei 150 farfalla, il giorno che dovesse fare un record del mondo dirà di essersi trattenuto. Per la successiva staffetta mista dei sogni, ovviamente.
Dai la caccia a Peaty, peggiora i tempi di turno di gara in turno di gara, perdi una medaglia che sembrava alla portata, vincene un’altra in una specialità non olimpica, contribuisci alla grande al bronzo della staffetta mista. Per Nicolò Martinenghi questi Europei sono stati come la semina prima della raccolta olimpica.
Le cosiddette seconde linee si saranno galvanizzate dopo aver partecipato a questi Europei? A giudicare dai post su Instagram di Lisa Angiolini (ottimi tempi a rana e una partecipazione a sorpresa con bronzo vinto nella 4x200sl) si direbbe di sì. “Ho ancora più voglia di ricominciare a nuotare per vedere fin dove posso arrivare”, ha scritto tra un festeggiamento e l’altro presso la Virtus Buonconvento. A proposito di ranisti toscani: Alessandro Pinzuti e Francesca Fangio miglior prestazione in tessuto di sempre in Italia.
Me li sono segnati tutti i “Però stiamo preparando il Settecolli”, che vale come qualificazione olimpica per chi ancora non l’ha ottenuta e che non vedo l’ora di vedere. Dal vivo, possibilmente.
Le medaglie che non ti aspetti prendono il nome di Alberto Razzetti. Non gli è bastato il bronzo nei 200 misti, ha deciso di gareggiare nei 400 misti dopo tre anni (“Mi sono ricordato di perché avevo smesso di farli”), durante la gara si è riposato durante la frazione a dorso e in due stili è passato dall’ottavo al secondo posto.
Jeanette Ottesen: “Pensavate che un figlio mi impedisse di qualificarmi alla mia quinta Olimpiade?”. Ehi, ehi, ehi. Come sarebbe a dire la quinta Olimpiade? Sembra ieri che ho iniziato a seguire intensamente il nuoto…
“Non succede ma se succede” si esulta come Femke Hemskeerk.
Margherita Panziera si è fatta zen durante il periodo Covid ma intanto è la più forte dorsista europea
Loughborough Swimming: quarto posto nel medagliere. UK ha ricostruito uno squadrone.
Freya Anderson è alta quanto Alessandro Miressi. Nelle foto sul podio insieme alle compagne sembra Biancaneve.
Alessandro Miressi stampa tre volte tempi da 47” e ci ricorda che i 100sl olimpici sono aperti a qualsiasi risultato.
Benedetta Pilato si è arrabbiata per essere rimasta esclusa dai 100 rana. “Dimostrerò di essermi meritata le Olimpiadi”. Nessuno mette in discussione che si sia meritata la qualificazione ma se serve per avere un risultato migliore continui pure a essere incazzata.
Martina Carraro ha detto di non avere preparato questi Europei ma di avere rosicato per le sconfitte (che le sono valse un bronzo, anyway). Mentalità vincente
La vasca di ritorno di Arianna Castiglioni in batteria nei 100 rana è stata la stessa che mi entusiasmò a Berlino 2014.
Federica Pellegrini ha perso l’oro nei 200sl (dopo aver sfogliato la margherita e deciso di farli) solo perché non ha le unghie di Ilaria Cusinato.
A proposito di Federica Pellegrini e di tutti gli altri e di tutte le altre: ma quanto sono belle in media le staffette azzurre? Cominciano a piacermi anche le staffette gender mixed: anche le medaglie aiutano.
C’era Pernille Blume e non l’hai notata? No perché è stata sovrastata dall’eterna Ranomi Kromowidjodjo.
A proposito di 2014. Martina Caramignoli ha conquistato di nuovo un bronzo dopo anni difficili. C’è spazio per le medaglie fino a trent’anni e oltre nel nuoto moderno. Sembra ieri che ero a Berlino e sono già passati sette anni.
Non ci saranno tedeschi e francesi a far confondere e allora ecco i finlandesi e gli svizzeri. O le svedesi, vero Sophie Hansson?
Nel mare di successi o di personal best malgrado nessuno avesse preparato questo evento c’è anche un torrentello di insuccessi spiegabili col fatto di non aver preparato l’evento. Aspettiamo fiduciosi il Settecolli e poi Tokyo.
Gabriele Detti e il gruppo Morini vogliono dire fiducia anche quando le cose per loro non girano.
Gente che non è chiaro cosa voglia fare da grande: Costanza Cocconcelli ma soprattutto Thomas Ceccon (che però potrebbe essere sul punto di fare esplodere il suo talento).
In Ungheria hanno una fabbrica che produce mististi: questa volta lo showroom ha mostrato Hubert Kos.
A proposito di misti: Sara Franceschi aveva un vecchio futuro da predestinata. Questo Europeo potrebbe essere stato il passo per farlo diventare un presente.
A proposito di ungheresi: Katinka si pronuncia con l’accento sulla prima a. Cose che si scoprono al crepuscolo (suo?)
Secondo me il bestemmiometro quest’anno segna i segnerà i valori più alti quando gli passa vicino Filippo Megli.
Ntountounaki! Popovici! Milak! Se li urlate fanno paura anche come nomi di battaglia.
Avete mai visto una gara avendo la certezza che un’atleta azzurra avrebbe vinto l’oro? E’ successo due volte. Grazie a Benedetta Pilato e alla “ragazza che nuota guardando le stelle” (cit.Cento Sciolto) Margherita Panziera. Sembra ieri e era il 2010 che il nuoto femminile sembrava estinto (tranne che per la coppia Pellegrini-Filippi) e i forum traboccavano di commenti tragici.