GIOVEDÌ 11 settembre 2014
AEROPORTO. Sembra un condominio lillipuziano. Per andare in bagno si oltrepassa una porta di legno dietro la quale ci potremmo aspettare di incontrare i sette nani, mentre Biancaneve è dietro lo sportello informazioni turistiche, al quale mi guardo bene di andare: il mio motto è parlare poco e soprattutto non chiedere quasi niente.
TENSIONI Oddio come farò a cambiare i soldi? Oddio come arriverò in centro? Oddio quando vado a correre? Oddio avrò tutti i biglietti per hotel, aerei, treni, autobus, case, traghetti? Oddio controlliamo. Oddio troverò i posti basandomi sulle cartine che ho scaricato e su quelle che ho stampato?
SOLUZIONE DELLE TENSIONI. Controlliamo di avere tutti i documenti una sola volta al giorno, pensiamo a una cosa per volta e in ogni caso partiamo.
MONETE. Nel 2015 la Lituania entrerà nell’euro. Per ora c’è il Litas e un euro corrisponde a 3,45 Lts: in pratica è una pacchia. Appena entrato nella sala arrivi dell’aeroporto il problema del cambiavalute si risolve da solo: c’è proprio lì sulla destra un tipo che fa quello e da cui si precipitano anche gli altri passeggeri. Tu metti sul banco venticinque euro, tipo, e lui ti dà circa 70 litas, prendendosene quattro di commissioni. Quattro litas, cioè poco più di un euro.
AIRPORT SHUTTLE. Dopo avere usufruito della toilette, avere preso un pranzo a base di tramezzini e acqua naturale (un euro e qualcosa in tutto, dentro uno di quei posti alla Tesco,) avere telefonato in Italia e avere visto qualcosa sull’ipad, dato che in aeroporto c’è l’wifi gratuita, ho chiesto a una rivenditrice di giornali e prodotti vari se aveva un biglietto per il bus. “Driver,” è stata la sua risposta. Esco e, mentre su una panchina tre tipe bionde piuttosto carine ridono a crepapelle, vedo un autobus con la scritta “airport shuttle.” Tutti consigliavano, su internet o sulla Lonely Planet, di prendere un bus di linea. Per un euro mi affido al fido shuttle, anche se quattro chilometri per arrivare in centro li potrei fare anche a piedi. Lui mi lascia alla stazione.
AUTOSTAZIONE. La scelta è stata perfetta. Adesso so da dove dovrò partire la mattina successiva e non ho bisogno di tornarci dopo. Entro dentro la sede della Lux Express, faccio vedere il biglietto per l’indomani all’impiegato e lui mi chiede:”Ma vuoi partire dal Panorama Center?”
“Non so dove sia!” Rispondo.
“Allora ti cambio il biglietto. Da qui il pullman parte alle otto. Da là alle 8,15.”
Il problema sarebbe stato arrivare alla stazione con un quarto d’ora di ritardo (e avere dovuto quindi cambiare programma,) ma per le azioni causate dal principio “meglio aver paura che buscarne e quindi verifichiamo” nessun problema si è presentato.
UNIONE EUROPEA. Al netto della burocrazia, il fatto dell’unione tra tutti gli europei con la libera circolazione delle persone e delle merci è bellissimo. Nel caso dei viaggi vi immaginate il tempo, i pensieri e le commissioni risparmiati per non aver da cambiare soldi e non dover affrontare i controlli di frontiera?
MAPPE. Google Maps funziona anche se non sei connesso a internet. O meglio, il gps segnala dove ti trovi e come ti stai spostando. Se hai impostato una strada da percorrere e magari hai fatto in modo che sullo schermo appaia tutto il centro, sei a posto. In più hai la Offmap, la Lonely Planet che ti sei già studiato in aereo e la cartina che ti ha dato il tipo alla reception dell’hotel su cui ha tracciato un utilissimo percorso valido per visitare la città in un giorno. O in quattro ore, se sei me.
HOTEL. Camera enorme, receptionist gentili e simpatici, acqua del rubinetto bevibile, letto matrimoniale, bagno grande in camera, asciugamani riscaldati. La notizia è che in questo viaggio non mi sono servito di airbnb: i prezzi degli hotel erano simili e comunque li ho prenotati a venti euro a notte, sia a Vilnius che poi a Riga e a Tallinn.
LA CITTA’. Lungo i vialoni con negozi occidentali la gente passeggia con tranquillità. La città è carina, spaziosa. Sembra vivibile, è molto verde. Potrebbe essere come Arezzo. Città a misura d’uomo, anche se a rischio noia dopo un po’.
Su per una collina si arriva ad un castello di cui restano una torre e un po’ di mura. Si gode di bei panorami sulla città e sulla foresta. Scendo tra pietre e buche. Un tipo chiede l’elemosina. Lo salto. Ho iniziato a camminare alle tre e continuerò fino alle sette e mezzo, per poi riprendere per la mezzora che condurrà dal ristorante all’albergo. Vilnius è la tipica città che si può visitare in quattro ore. Elaboro i percorsi mentre cammino, decido cosa fare e dove andare, mi fermo a dare un’occhiata alle mappe e alle guide, e dopo aver “circumnavigato” il centro, ci arrivo.
Il centro della città è piccolo. Dice che non si dorma mai e l’impressione è che Vilnius sia percorsa da entusiasmo giovanile a partire dall’università per finire alla repubblica indipendente di Uzupis, la cui costituzione è appesa ad un muro lungo la via centrale del quartiere degli artisti stesso. Uzupis si trova a est, passato un ponte. Lì vicino c’è un simpatico centro artistico sociale letterario dove si ascolta musica rock, l’wifi è disponibile e la gente è invitata a entrare. In centro si ricordano alcuni palazzi come quello presidenziale, una statua dedicata a Frank Zappa, chiese ortodosse, una grande via centrale, alcune vie laterali labirintiche e molti parchi e giardini.
CENA. Vado in un ristorante che annuncia prodotti tipici lituani affogati nella birra. Peccato che non siano disponibili, rispetto a quanto scritto sul menu, proprio la birra alla canapa e il piatto tipico principale. Mi limito a una birra normale e a un piatto misto di affettati e formaggi e non lascio la mancia. Intanto inizio a leggere un libro inquietante: L’Avversario, di Emanuele Carrere, che parla della storia di un tipo che dopo aver mentito a tutti per molti anni fa una strage in famiglia. Elaboro l’informazione secondo cui se dal giorno dopo non lascio la mancia, visto che l’indicazione “service not included” è scritta in carattere times new roman 36 grasseto rosso e sottolineato, farò una fine simile alla famiglia Romand, di cui al libro.
CORSA. Alle dieci e mezzo di sera inizio a correre con una mappa in mano. Corro dieci chilometri. In centro nei pub e anche fuori la gente guarda Lituania – Stati Uniti di basket che viene trasmessa in tv. Mi chiedo cosa mangerò dopo avere corso e vedo proprio vicino a casa un supermercato aperto dalle 0 alle 24. Non faccio il collegamento e penso che a mezzanotte chiuda. Quindi mi fermo e vado a prendere un gelato e una vaschetta di frutta. Porto tutto in hotel, dove una receptionist mora e molto carina ha sostituito il tipo del pomerggio, salgo in camera, mangio e mi preparo, dormendo, alla seconda tappa della conquista delle repubbliche baltiche: Riga, il giorno dopo.
Intanto ecco a voi…
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA INDIPENDENTE DI UZUPIS, scritta in varie lingue su un muro del quartiere.
1. Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere
2. Tutti hanno il diritto all’acqua calda, al riscaldamento d’inverno e a un tetto
3. Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo
4. Tutti hanno il diritto di fare errori
5. Tutti hanno il diritto di essere unici
6. Tutti hanno il diritto di amare
7. Tutti hanno il diritto di non essere amati
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti
9. Tutti hanno il diritto di oziare
10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui
11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore
12. Il cane ha diritto di essere un cane
13. Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità
14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri
15. Tutti hanno il diritto di avere dei dubbi, ma non è obbligatorio
16. Tutti hanno il diritto di essere felici
17. Tutti hanno il diritto di essere infelici
18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio 19. Tutti hanno il diritto di avere fede
20. Nessuno ha il diritto di usare violenza
21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza
22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l’eternità
23. Tutti hanno il diritto di comprendere
24. Tutti hanno il diritto di non capire
25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità
26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno
27. Tutti devono ricordare il proprio nome
28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono
29. Nessuno può dividere ciò che non possiede
30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti
31. Tutti possono essere indipendenti
32. Tutti sono responsabili della propria libertà
33. Tutti devono poter piangere
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi
35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo
36. Tutti hanno il diritto all’individualità
37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti
38. Tutti hanno il diritto di non avere paura
39. Non deludere
40. Non combattere
41. Non cedere
Per una storia: http://www.eastjournal.net/lituania-repubblica-di-uzupis-la-fantasia-al-potere/34919
Le foto che ho fatto a Vilnius dal mio profilo Facebook: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10152455383590674.1073741841.517585673&type=1&l=dfea6a3cb2