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Lo stupore delle prese elettriche

Viaggio a Boston (seconda parte.)

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Boston, seconda parte.
Luoghi, persone, scene da citare. Manca Cambridge… (oltre alle foto, che arriveranno.)
1. Al bar del Port Authority Terminal di New York. (6,5.) La barista di colore parla in modo interessante. “Whi Who” per *With what? O “Ai komme ui ia” per “I come with you.” Inoltre canta e una signora la indica a noi, seduti a un tavolino, facendo, piano “shh, oh my god,” quindi si mette a ridere.
2. South station, Boston (7,5.) un pianista improvvisato allieta il nostro arrivo.
3. Public Library, Boston. (8.) Tre piani pieni di libri a disposizione di tutti, alcuni quadri, un’incisione con le dichiarazioni di Sacco e Vanzetti al processo, addetti alla sicurezza discreti e rispettosi, spazi ampi, ambienti che invogliano a fermarsi, leggere o guardare il computer. I mac regnano, a proposito, sia a New York che a Boston.
4. Trinity Church, Boston. (7.) Ma nessun monumento regge il confronto con quelli che si trovano in Italia e in Europa, ovviamente. Vedi alla voce “Storia,” per la spiegazione.
5. Prudential, Boston. (7.) Centro commerciale con passerella a mezz’aria e bella vista dall’alto. Wifi libera e veloce come ovunque. Non solo i soliti negozi, a parte l’onnipresente Starbucks. Non solo le solite catene, e questo vale per tutta Boston. Curiosità del giorno: una giovane donna stava facendo un lavoro a maglia su una panchina.
6. Trident Book and Cafè, Boston. (8.) Ravioli tibetani deliziosi per cena. Libri e frequentatori un po’ hippy, un po’ radical chic, un po’ Popolo di Seattle, un po’ curiosi. A proposito di selezioni: la qualità dell’assortimento dei libri è nettamente superiore alle minchiate new age o pseudoeconomiealternative che si possono trovare in una Feltrinelli qualsiasi, comunque.
7. Thinking cup, Boston (9.) Il luogo delle nostre colazioni deliziose. Muffins, cupcakes, american breakfasts, caffè espressi ristrettissimi e fortissimi, caffè americani, cappuccini ecc. A ogni tavolino una prima pagina storica del New York Times o di altri giornali. Per esempio quella del giorno della fine della seconda guerra mondiale.
8. Boston Common. (8.) Un po’ di fall foliage. Alberi, verde, foglie di tanti colori, prati, scoiattoli, persone che si riposano o passeggiano, sensazioni di leggerezza, rilassatezza e serenità.
9. Freedom Trail. (8.) Quattro chilometri tra vie, statue, cimiteri, edifici, navi, monumenti, giardini, rivoluzioni che hanno fatto la storia degli Stati Uniti. Il percorso è segnato da una striscia di mattoncini rossi sulla strada. I musei lungo il percorso meritano una visita. L’organizzazione è impeccabile. Del resto qua saprebbero venderti l’impossibile. Il Freedom trail, inoltre passa per tutti i quartieri principali, così permette di fare un giro-riassunto della Lonely Planet.
10. North End, Boston.(7,5.) Carino. È il quartiere italiano. In genere in tutti i posti, soprattutto dove si mangia, ci sono riferimenti all’Italia. Le vie acciottolate e le case a mattoni rossi caratterizzano questa parte di Boston, che del resto è la città più europea degli Stati Uniti e la più amata dagli americani.
11. Bunker Hill monument, Boston. (7.) Finisce il Freedom Trail, sali 295 scalini e hai delle viste dall’alto di Boston, ma io preferisco quelle dal basso che si hanno a Cambridge.
12. Giro a piedi da Cambridge al Seaport District il sabato pomeriggio. (9.) Insomma abbiamo percorso tutta la città a piedi passando tra ponti, viali alberati, lungofiumi (Charles River Explanade, 8,5) e poi strade in collina con case pittoresche (Beacon Hill, 8) e ancora vie che conducono all’oceano passando da Downtown (7,5), Chinatown (7) e Back Bay (8) coi suoi viali alberati e le sue lunghe vie piene di locali e negozi, un po’ alla parigina o comunque all’europea. A Sculley Square mangio uno strepitoso panino con gamberi fritti.
13. Seaport District (7.) Mercatino di Natale, vista sull’oceano, locali chiccosi pieni di gente, freddo, ricerca spasmodica di uno Starbucks, luna gigante la sera, cena a base di aragoste da No Name (8,) il pensiero che d’estate questo posto sia stupendo. È da qui e da Waterfront, poco sopra, che partono i traghetti per le isole e quelli per l’whale whatching.

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