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Lo stupore delle prese elettriche

Italia: la mentalità del pasto gratis.

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Da: “Dal miracolo economico al declino,” di Vito Tanzi

Molti affermavano che le leggi dell’economia non si dovrebbero applicare all’uso dell’acqua e che il prezzo non dovrebbe determinare l’uso, portando naturalmente a grandi sprechi e a mancanza di acqua.
Era un settore dove il mercato non esisteva e i cittadini pensavano di avere un diritto all’acqua. Nel 2002 si discusse nel governo che fare, in un periodo di carenza di acqua al sud, ma il prezzo dell’acqua non fu mai messo in discussione, in un governo che si dichiarava pro mercato. L’idea era che i cittadini avevano diritto all’acqua gratis e il governo doveva fornirla. L’Acquedotto Pugliese si era fatto la reputazione di non dare da bere ai cittadini, ma di dare da mangiare ai molti impiegati.

Tutti si dicono in favore dello sviluppo economico e del progresso, ma pochi sembrano disposti ad accettare anche piccoli cambiamenti, o piccoli costi, che spesso sono necessari per permettere lo sviluppo. Lo sviluppo economico è essenzialmente cambio nel modo di fare le cose. Non si può avere sviluppo o progresso senza questi cambi.
Alcuni possono preferire il piccolo mondo antico, anche se a costo di meno reddito. La felicità non è necessariamente legata al reddito medio e i paesi più ricchi non è detto che siano i più felici. Ma busogna riconoscere che quel mondo antico non può facilmente coesistere coi redditi più alti e con posti di lavoro più abbondanti, specialmente per i giovani. C’è quindi una scelta da fare.
Una popolazione che sceglie liberamente e con consapevolezza un modo di vita coerente con un reddito più basso e con un tasso di sviluppo meno rapido, ha tutto il diritto allla sua libera scelta e, per alcuni, questa può essere una scelta razionale. Quello che non sembra possibile è volere un reddito più alto senza modificare le attitudini che impediscono la crescita.

La gente al sud continua a credere che niente cambia senza l’intervento degli amministratori pubblici. Manca la convinzione che il lavoro e lo sforzo di una persona sono necessari per far migliorare le condizioni economiche. Quando una persona pensa che la soluzione ai suoi problemi può venire solo dall’intervento di altri, ci metterà meno impegno e sarà meno probabile che i problemi saranno risolti. Gli stessi ricchi del sud sono spesso persone che hanno saputo approfittare dei vari programmi pubblici. Quindi sono persone che hanno usato la loro abilità non per creare, senza assistenza, nuove attività produttive, ma per ottenere sussidi e assistenza dallo stato, spesso usando contatti politici.

La gente voleva un governo che finanziasse a fondo perduto attività che poi, una volta finite le agevolazioni, venivano chiuse, anche per incapacità di farle continuare. I piani regolatori dei comuni sono delle vere e proprie politiche industriali a livello locale. Gli amministratori hanno delle idee di priorità nelle attività e queste idee sono in contrasto col libero mercato e con l’assunzione di responsabilità. Un consiglio di quartiere può bloccare un comune che può bloccare una provincia che può bloccare una regione e così via. Il federalismo ha creato nuovi ostacoli e altri regolamenti, anziché facilitare la decisione di governi locali.

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