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Lo stupore delle prese elettriche

Vito Tanzi: visioni del declino (1)

 

Quanto segue è tratto dal libro di Vito Tanzi: “Dal miracolo economico al declino.”

1974. “Ero molto sorpreso dalla fiducia che molti economisti avevano nell’effetto positivo di una politica keynesiana, che avrebbe fatto aumentare la spesa e il debito pubblici. L’idea era che più investimenti pubblici avrebbero generato aumenti del pil superiori al debito.”
1989. Rapporto sul sistema fiscale e missione del FMI in Italia. “Tutti si dichiaravano favorevoli a ridurre la pressione fiscale sul lavoro o sulle imprese ma nessuno menzionava la necessità di ridurre le spese pubbliche, che le imposte finanziavano solo in parte, e il cui livello continuava ad aumentare, causando il rapido aumento del debito pubblico.”
“Il rapporto evidenziò il gran numero di tasse esistenti, la complessità del sistema, il fatto che per alcune tasse le spese amministrative eccedevano il gettito che se ne otteneva.”
“Se le persone che lavorano nell’amministrazione finanziaria non possono essere licenziate e spesso non possono neppure essere trasferite ad altre attività più produttive, abolire determinate tasse avrebbe lasciato alcune persone nei loro uffici senza avere niente da fare. Diventava razionale continuare a imporre tasse che producevano un gettito netto negativo.”
“Era uno dei tanti esempi in cui dare lavoro era diventato l’obiettivo principale dell’amministrazione pubblica italiana.”
“Alla missione del fmi fu detto, da persone che conoscevano intimamente la struttura del ministero, che all’interno del ministero delle finanze si erano create varie mafie, alcune dirette da amministratori corrotti. Negli anni c’era stato un forte aumento del numero di dirigenti di alto livello, che aveva raggiunto il numero di sessanta direttori generali. Qualunque riforma strutturale che avesse l’obiettivo di ridurre la corruzione e l’evasione, e di aumentare l’efficienza amministrativa, avrebbe ridotto il numero e il potere di queste mafie e di queste persone e avrebbe incontrato una forte opposizione interna. Ancora nel 2015 questo problema persiste.”
“Il rapporto raccomandava di ridurre il numero di tasse improduttive, di riallocare il personale da attività improduttive a quelle produttive, di trasferire personale dalle regioni del Sud (dove c’erano troppi amministratori a fronte del poco reddito prodotto) alle regioni del Nord (dove al contrario c’erano troppo pochi amministratori rispetto al reddito prodotto.)”
“Dal ’73 in poi le imposte sono cresciute a ritmi da record mondiale anche a seguito del fiscal drag: l’inflazione (creata in parte dal finanziamento del debito pubblico con espansione monetaria) faceva aumentare i redditi nominali che quindi subivano aliquote maggiori.”
“La spesa pubblica cresceva più del gettito fiscale per ragioni politiche.”
“La corte costituzionale nel ’66 aveva reinterpretato l’articolo 81, che richiede che ogni legge che importi nuove o maggiori spese debba indicare i mezzi per farvi fronte. La Corte decise che la copertura della spesa poteva avvenire attraverso l’emissione di titoli di debito contribuendo all’esplosione del debito pubblico.”
“Le riforme richieste dal FMI richiedevano un forte impegno politico. In Italia, però, il potere che hanno i ministri nei ministeri è limitato. I veri poteri risiedono nell’apparato amministrativo. I ministro possono proporre nuove leggi e forse farle approvare dal parlamento. Ma spesso incontrano difficoltà sia con l’amministrazione che con l’interpretazione delle leggi.”
“Nei ministeri i veri poteri risiedono non nei ministri, ma nell’apparato burocratico, specialmente in alcuni alti funzionari che guidano le mafie amministrative e controllano le attività. Problemi di principal-agent dove spesso il principale (ministro) diventa l’agente sono comuni.”
“Gli alti funzionari temono di perdere il loro potere dalle riforme e si organizzano e spesso riescono a rallentare o a fermare il passo delle riforme, mentre aspettano l’arrivo del prossimo ministro.”
“Visco e Tremonti avevano idee diverse, ma lo stesso Capo di Gabinetto. In altri Paesi sarebbe impensabile. Il Capo di Gabinetto, semplicemente, col nuovo governo andrebbe a casa (e nemmeno in posti d’oro in consigli di amministrazione pubblici o aziende partecipate.)”
“Rino Formica una volta disse che non aveva nemmeno il potere di spostare un usciere da una porta all’altra.”
“Ecco perché è difficile usare le risorse finanziarie in modo efficiente in Italia. L’efficienza richiede la mobilità dei fattori di produzione e il potere di spostare risorse da attività poco produttive ad altre più produttive. Senza mobilità non si può ottenere efficienza economica.”
“La logica del posto fisso segue un principio che ha forse la sua origine storica nel sistema feudale e che ha caratterizzato il Sud prima dell’Unità d’Italia ed è tuttora prevalente in varie attività nel Paese.”
“In Italia vengono fatte molte riforme cosmetiche, che cambiano ben poco. Le vere riforme, strutturali, che cambiano l’ossatura del sistema, sono impossibili da farsi. Nella vulgata comune, questo accade perché mancano i soldi. Sembra che fare riforme significhi spendere di più, cosicché quelle possibili sono solo quelle associate con aumenti di personale e di spesa.”
“In Italia vanno di moda i condoni. Ogni volta il condonante assicura che sarà l’ultimo. Fino al prossimo.”
1993. “La spesa pubblica aumentava senza ritegno. Scioperano persino i pensionati e persino per chiedere nuove imposte. La lotta all’evasione incoraggiava l’uso di strumenti come il redditometro che in realtà contribuivano soprattutto a complicare il sistema.”
“I giornalisti mi chiedevano opinioni, ma prima bisogna raccogliere i fatti e i dati e dopo passare all’analisi. In Italia prima si fanno le analisi (e perfino le leggi) e poi (forse) si raccolgono i fatti e i dati.”
“Il gruppo di lavoro sulla Spesa Pubblica faceva un buon lavoro, ma non era minimamente preso in considerazione dai funzionari del Tesoro. Senza la collaborazione del Ragioniere dello Stato, fui avvertito, la missione del FMI avrebbe avuto accesso a pochi dati e a poche informazioni, indipendentemente dalle istruzioni del ministro del Tesoro. Era la conferma che gli alti burocrati nell’amministrazione pubblica erano il vero potere.” (Vedi anche Cottarelli, Perotti ecc. Ma una legge con cui si dichiari la licenziabilità dei funzionari che non passano i dati?ndrr.)”
“Quasi tutte le posizioni strategiche negli uffici di varie istituzioni, compresa la Corte dei Conti, sono occupate da funzionari con formazione giuridica. La preparazione scientifica, tecnica ed economica è carente, se non assente. Questa situazione rende difficile riformare i sistemi e i processi del bilancio pubblico per rendere più facile il controllo della qualità e della quantità delle spese pubbliche.”
“L’attenzione dei funzionari è dedicata all’osservazione delle leggi, spesso molto complesse. E’ molto meno diretta alla sostanza delle azioni o ai risultati ottenuti dalle spese pubbliche. Se una spesa ha l’appoggio di una legge non importa se la spesa sia utile o inutile o totalmente improduttiva. La Corte dei Conti stessa fa solo verifiche di legittimità. Inoltre presenta con grande pompa e risalto mediatico dei rapporti alla presenza di cariche politiche e istituzionali, le quali poi non leggeranno neppure quei rapporti.”
“In Italia esistono troppe regole che non possono inevitabilmente essere seguite tutte e che spesso sono reinterpretate, come la regola del pareggio di bilancio, risalente a Cicerone, e resa impotente a suo tempo dalla Corte Costituzionale.”
“Cassese, da ministro delle partecipazioni statali, voleva rafforzare l’analisi dei risultati delle spese, voleva che ogni istituzione pubblica avesse un centro di controllo della spesa al suo interno, voleva introdurre il concetto rivoluzionario che le spese pubbliche si fanno per dare benefici ai cittadini e non per creare posti di lavoro a impiegati dello Stato. Ovviamente Cassese incontrava una forte resistenza da parte di burocrati e politici che temevano di perdere potere decisionale. Alcuni lo criticavano perché con la sua riforma avrebbe creato dei problemi ad alcune persone.” (poverini, ndrr.)
“Le regole spesso creano incentivi, sia per i politici che per i funzionari, che vanno nella direzione contraria agli obiettivi dichiarati dalle norme.”
“Nel’93 era chiaro che occorresse spendere di meno per evitare il fallimento. Eppure continuavano ad arrivare segnali in base ai quali la spesa si sarebbe dovuta aumentare per ridurre la disoccupazione (obiettivo di breve periodo) o che governanti e funzionari preferivano comprare voti con più spesa e meno imposte o aiutare amici o clientele.”
“A Napoli prima del dissesto erano state assunte ventimila persone, tra cui 1200 giardinieri in una città che non ha quasi giardini. Un funzionario del Comune aveva ordinato centinaia di autobus alla Fiat senza che ci fossero soldi per comprarli e senza avere l’autorizzazione. Tali acquisti erano diventati debiti nascosti, finché la Fiat non ne ha chiesto il pagamento. Di debiti nascosti o non pagati dalla pubblica amministrazione sono piene le cronache. Il problema si aggrava, non si attenua, se qualche altro ente pubblico, governo centrale compreso, interviene per evitare il dissesto.”

“Le leggi sul lavoro non permettono il licenziamento di lavoratori assunti e neppure il trasferimento dei loro posti fissi iniziali a impieghi produttivi in altri settori o in altre aree geografiche. Anche quando i lavoratori sono assunti per lavori temporanei è politicamente difficile licenziarli dopo che hanno terminato i lavori per cui erano stati assunti (esempio: Italsider a Taranto) o dopo che il lavoro che facevano non era più necessario. Il problema dei precari in Italia è essenzialmente un problema delle difficoltà di licenziare gli altri. Molti impiegati Italsider hanno goduto di prepensionamenti anche di dieci anni mentre altri sono rimasti a svolgere impieghi improduttivi.”
“Nella visita che facemmo a Napoli apprendemmo che:
un professore di lingua albanese di Bari assunto negli anni Quaranta quando l’Italia conquistò l’Albania non aveva più studenti dopo la guerra, ma continuò a vivere pagato dall’università finché non diventò un baby pensionato;
una signora il cui lavoro venne soppiantato dalle nuove tecnologie continuava a recarsi al suo posto e, poiché non era possibile trasferirla, si limitava a fare l’uncinetto;
lo spostamento di persone anche all’interno dello stesso ente è impossibile;
le persone rifiutano di svolgere mansioni non previste dal contratto: esiste un impiegato per mettere i libri sugli scaffali della biblioteca dell’università e uno per toglierli. Un bidello si rifiutò di occuparsi di catturare un topo in una scuola perché non facente parte delle sue mansioni.
Esistono regioni dove le cose funzionano meglio, ma il rischio è che i comportamenti cattivi (e le leggi) scaccino quelli buoni.”
“L’obiettivo principale per le attività del settore pubblico non era fornire servizi pubblici necessari ai cittadini nel modo meno costoso e più efficiente possibile, ma quello di creare posti di lavoro anche se inutili in una situazione in cui trovare lavoro sul mercato era difficile anche a causa delle regole che rendevano difficile il licenziamento nelle imprese più grandi, con ciò ponendo un ostacolo alla crescita di molte imprese. Queste crescevano finché l’articolo 18 non entrava in gioco.”
“Leggi assurde e dannose per l’economia sono volute dai sindacati che continuano a riflettere attitudini quando i lavoratori all’inizio della rivoluzione industriale avevano bisogno di essere protetti da padroni che avevano potere politico ed economico e ne abusavano.”
“Un mercato del lavoro poco flessibile ha eliminato il benessere che spesso accompagna, per la società nel suo insieme e non necessariamente per le singole persone, un mercato del lavoro flessibile. Questo è accompagnato da regole che proteggono i lavoratori contro gli abusi e da politiche che possono assistere temporaneamente i lavoratori che perdono il loro impiego e ne cercano un altro. Il mercato del lavoro rigido aveva contribuito al bisogno di creare più posti di lavoro pubblici. Sostanzialmente gli ostacoli impedivano al mercato del lavoro di esistere, come dovrebbe essere in un’economia di mercato.”
“Qualche giorno dopo la visita a Napoli visitammo la Regione Emilia Romagna dove leggi simili a quelle in vigore a Napoli avevano creato meno difficoltà e avevano prodotto risultati migliori. Le due esperienze, con leggi simili, ma con funzionari e politici diversi, indicavano che comunità diverse possono reagire diversamente agli stessi segnali o alle stesse restrizioni. A lungo termine, però, sarebbe difficile per l’Italia avanzare a due velocità o senza che le brutte abitudini, compresa la corruzione, avessero effetti su tutto il Paese.”
“Il Tesoro era diventato una specie di banca, disse il funzionario dott.Piemontese, che intenzionalmente rallentava la disponibilità di fondi per alcune parti del settore pubblico o per alcune spese, per poterli anticipare o usare da altre parti. Si creavano debiti nascosti perché i pagamenti venivano ritardati mandando anche in difficoltà i fornitori privati.”
“I processi che guidano le decisioni di spesa dei governi dovrebbero avere come obiettivo il massimo beneficio per i cittadini dall’uso delle risorse pubbliche, ottenute da tasse o prestiti o cessioni di beni. Questi processi richiedono la fase di preparazione, la fase legislativa, la fase di implementazione, la fase di controllo contabile e in termini di risultati in servizi pubblici, la fase di comunicazione dei risultati ottenuti, in termini di benefici o di spese e in termini puramente contabili e statistici. Questo percorso in Italia non viene quasi mai seguito. Il rapporto “The management of public spending probabilmente non fu letto da nessuno e non si capisce perché fu affidata quella missione al FMI o chi la volle.”
“In Italia ci sono 407 avvocati ogni 100 000 abitanti. In Europa ce ne sono 127. Anche in Italia si va dai 139 avvocati per 100000 abitanti della Valle d’Aosta ai 212 del Piemonte ai 665 della Calabria ai 652 della Campania e così via. Con tutti questi avvocati la giustizia italiana dovrebbe funzionare perfettamente, ma il problema è che sembra funzionare meglio dove gli avvocati sono pochi.”
“Le lezioni imparate dalla missione del ’93 furono: la complessità del sistema, l’inesistenza del mercato del lavoro, il ruolo della corruzione, il ruolo che gli aspetti giuridici hanno nell’uso del personale pubblico.”

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