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Lo stupore delle prese elettriche

Il Wunderteam e tante storie intrecciate

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La storia del Wunderteam è una storia di trionfi finiti in tragedia, una storia di innovazioni nel gioco, ma anche una storia di partite condite da intrighi e minacce.
Alla fine l’Austria (intesa come nazionale di calcio), così come l’Ungheria e l’Olanda in seguito, non vincerà nessun mondiale. Non quello del ‘34, quando verrà sconfitta dall’Italia. Non quello del ‘38 quando sarà annessa alla Germania insieme a tutta la nazione.
La struttura dei trionfi è stata costruita da due persone:. Hugo Meisl e Jimmi Hogan.

Meisl era un banchiere appassionato più di calcio che di finanza, tanto da lasciare il posto in banca per diventare segretario della federazione austriaca. Fin da prima della prima guerra mondiale Meisl studiava il calcio, diviso all’epoca tra quello inglese tutto palla lunga e pedalare (e dribblare) e quello scozzese più attento ai passaggi. Hogan era inventivo già da calciatore, nel Fulham e nel Burnley. Hogan si invaghì del calcio scozzese e pensava a un sistema di gioco che fosse basato sul possesso palla e sui passaggi stretti. Sistema che richiedeva che i giocatori non allenassero esclusivamente le qualità fisiche, ma sviluppassero anche una notevole tecnica di gioco.
Meisl e Hogan si incontrarono prima della guerra e capirono di avere ideali calcistici in comune. Ripresero il discorso dopo la guerra fino a diventare in contemporanea allenatori della nazionale.

Intanto il calcio si era sviluppato in Europa, in particolare in Europa Centrale, tanto che gli anni Venti e Trenta vengono chiamati gli anni d’oro del calcio danubiano. Meisl, tra l’altro, creò la Mitropa Cup, una competizione tra squadre di calcio di Ungheria, Austria, Cecoslovacchia, Jugoslavia. Venne introdotta la novità degli incontri di andata e ritorno per rompere il vantaggio del fattore campo.
Meisl spinse anche, in Austria, per il professionismo, tanto che il primo campionato professionistico fu quello austriaco. Questo, pensava, avrebbe aiutato i calciatori a trovare il tempo per allenare la tecnica.
Le idee c’erano. I tornei pure. Venne innovata dalla FIFA la regola del fuorigioco, che sarebbe stata poi sfruttata abilmente dagli austriaci. Il calcio in Austria aveva sempre più seguito e presto trovò anche i suoi campioni. Il più grande di tutti, uno dei più forti calciatori di tutti i tempi era Sindelar, nato in Moravia.

Matthias Sindelar era chiamato il wafer, carta velina, il Mozart del calcio. Era intelligente, sapeva muoversi ovunque, poteva svolgere qualunque ruolo in ogni posizione, era abilissimo nella combinazione stop e tiro al volo. Nei primi anni Trenta sostituì il robusto Uridil e non uscì più dalla formazione titolare dell’Austria. Contribuì anche ai successi del suo club, l’Austria Vienna. Di lui si diceva che: “non corre, è così leggero che sembra volare, tocca la palla come fanno gli dei, quando parte in velocità non lo ferma nessuno”. Pozzo disse che “la sua non era una finta ma un accenno, una sfumatura, il tocco di un artista”.
La nazionale austriaca giocava col 2-3-5 ma al di là del ruolo Meisl, da allenatore, cercava e voleva l’adattabilità dei calciatori. Un esempio era Smistik, adatto a coprire i difensori e a lanciare gli attaccanti. Con Nausch e Vogel costituiva la spina dorsale della squadra. Il ritorno di coach Hogan dopo qualche anno passato in giro per l’Europa, coach che lavorò insieme a Meisl, fu il suggello che permise di definire la linea di gioco del Wunderteam.
Tra il 12 aprile 1931 e il 23 ottobre 1932 l’Austria restò imbattuta per quattordici partite di fila. I risultati furono: 2-1 contro la Cecoslovacchia, 0-0 contro l’Ungheria, 5-0 contro la Scozia, 6-0 in Germania, 2-0 contro la Svizzera, 5-0 contro la Germania, 2-2 in Ungheria, 8-1 in Svizzera, 2-1 contro l’Italia (il 20 marzo 1932), 8-2 contro l’Ungheria, 1-1 in Cecoslovacchia, 4-3 in Svezia, 3-2 in Ungheria, 3-1 contro la Svizzera.
Fu a Stanford Bridge, nello stadio del Chelsea, di fronte a 72000 spettatori entusiasti, che l’Austria perse l’imbattibilità contro l’Inghilterra, ma mise comunque in mostra il suo gioco spumeggiante e dette filo da torcere agli inglesi. Questi conducevano 2-0 alla fine del primo tempo, ma un gol di Zischek rinvigorì gli austriaci, che però finirono sotto per 4-1 finché Sindelar realizzò due gol, uno dei quali (forse) saltando sette avversari, un po’ come Maradona a Messico ‘86.

I MONDIALI DEL 1934, IL NO DI ZAMORA A ITALIA – SPAGNA, LE BOTTE DI MONTI, LA VITTORIA AZZURRA
Alla coppa del mondo del 1934 l’Austria era favorita, ma molti calciatori erano ormai anzianotti. La Francia costrinse gli austriaci ai supplementari al primo turno, a eliminazione diretta. Nei quarti di finale l’Austria batté l’Ungheria 2-1. In semifinale l’Austria incontrò l’Italia. Gli azzurri erano una squadra molto forte atleticamente e fisicamente. Il pubblico di casa era particolarmente veemente e animoso quando gli arbitri fischiavano contro l’Italia. Si parla di intimidazioni ufficiali nei confronti degli arbitri. La partita tra Italia e Spagna ai quarti di finale fu giocata due volte, fu molto violenta e gli spagnoli protestarono per il gol del pareggio dell’Italia nella prima partita, viziato secondo loro da una spinta, e per i falli, compiuti soprattutto da Monti e non sanzionati dall’arbitro. Il super portiere Zamora non partecipò, per infortunio o per protesta, alla ripetizione della partita, che fu giocata a Firenze a maggio 1934 e che fu altrettanto fallosa, anche se sembra che l’arbitraggio non fosse davvero a senso unico. L’Italia si qualificò per la semifinale batté l’Austria, complici anche i calci dati da Luisito Monti a Sindelar. Un ruolo non secondario potrebbe averlo avuto il terreno fangoso, che rendeva difficile sviluppare un gioco fatto di passaggi e favoriva invece la fisicità dell’Italia, che alla fine vinse 1-0 con gol di Guaita.
Gli azzurri sarebbero poi diventati campioni del mondo battendo la Cecoslovacchia, mentre l’Austria non sarebbe riuscita a vincere nemmeno la finale per il terzo posto, vinta dalla Germania, a testimoniare che quello di Stanford Bridge era stato l’inizio del declino, anche se in quella finalina Sindelar non partecipò, infortunato a seguito delle botte prese da Monti in semifinale.

OLIMPIADE DI BERLINO, AUSTRIA – PERU’, VIOLENZA O IMPRESA CANCELLATA?
L’Olimpiade del 1936 fu caratterizzata da una partita drammatica dell’Austria contro il Perù, gara finita ai supplementari. Il Perù vinse 4-2, i suoi tifosi invasero più volte il campo, tanto che da una parte si parla di pistole puntate contro i calciatori austriaci. L’Austria ottenne che la partita fosse rigiocata, il Perù si ritirò per protesta, supponendo un intervento della Germania nazista. Dall’altra parte infatti si afferma che la cancellazione dell’impresa peruviana fosse da considerare un’indegnità (così si è espresso Eduardo Galeano) e quel Perù dovrebbe salire agli onori della cronaca al pari di Jesse Owens. Per gli approfondimenti, vedi i link più sotto. Dopo questo dramma l’Austria vinse contro la Polonia in semifinale e perse contro l’Italia in finale.

IL NO DI SINDELAR AL NAZISMO, LA MORTE INSIEME ALLA COMPAGNA ITALIANA
Gli anni successivi furono ancora più tragici. Nel 1937 morì Meisl. Nel 1938 la Germania annetté l’Austria, imponendo anche una squadra di calcio unificata. Non tutti accettarono di farne parte. Tra questi lo stesso Sindelar, che morì nel suo appartamento insieme alla compagna, un’ebrea italiana, a gennaio del 1939, a 36 anni, forse suicida, forse ucciso da una fuoriuscita di gas (questa fu la spiegazione ufficiale), forse fatto fuori dai nazisti. Sindelar aveva rifiutato di far parte della squadra unificata, aveva contribuito alla vittoria austriaca in un match del 1938 che doveva segnare l’amicizia e l’unificazione tra le nazionali (il risultato avrebbe dovuto essere un pareggio o una vittoria tedesca), aveva rifiutato di alzare il braccio (il sieg heil), aveva dichiarato che avrebbe continuato a salutare l’ex allenatore dell’Austria, ebreo, contravvenendo al divieto di salutarlo imposto dai nazisti.

I PRECURSORI DEL CALCIO TOTALE
Il posto nella storia del calcio del Wunderteam è assicurato. Meisl e Hogan avevano perfezionato lo stile di gioco scozzese. Non hanno vinto un trofeo, ma hanno rivoluzionato il calcio, facendo dubitare il mondo che la tattica vincente fosse il palla lunga e pedalare e soprattutto spingendo a ulteriori imitazioni e perfezionamenti. Il primo erede del calcio austriaco, nel secondo dopoguerra, sarebbe stato quello ungherese. A seguire poi, sarebbe arrivato il calcio totale olandese. E così via.

Ecco una serie di video e di link. A raffica:

I WUNDERTEAM AUSTRIACI
Inghilterra Austria 7 dicembre 1932

 

a near thing

Austria Ungheria 5-2, 1934

 

Italia Austria 1-0 semifinale a San Siro, commento di Carosio.

 

3 aprile 1938 austria germania partita non amichevole come previsto. La partita dell’anschluss

 

Un video celebrativo

 

L’austria vienna

Coppa Europa, Inter – Austria Vienna 2 1

Articoli vari:

https://www.mondosportivo.it/2014/03/21/cera-un-mondiale-italia-1934-il-wunderteam-austriaco-si-arrende-agli-azzurri/

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/wunderteam.html

https://catenaccioecontropiede.it/wunderteam/

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Wunderteam

MATTHIAS SINDELAR
Raccontato da Lucarelli

 

Cantato

 

Il Mozart del calcio

 

 

Foto story

Articoli vari:

https://thebottomup.it/2016/01/30/matthias-sindelar-la-triste-stella-del-wunderteam/

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/matthias_sindelar.html

https://www.mondiali.it/curiosita-sportive/matthias-sindelar-il-mozart-del-calcio-che-disse-due-volte-no-ad-adolf-hitler/

https://calciatoribrutti.com/it/la-storia-incredibile-di-matthias-sindelar

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Matthias_Sindelar

ITALIA 1934
Italia Spagna 1-1 Firenze, 31 maggio 1934

https://www.calciomercato.com/news/meazza-e-la-strana-assenza-di-zamora-il-selvaggio-italia-spagna–32447

https://www.mondosportivo.it/2014/05/01/giallo-mondiale-presenta-1934-mussolini-zamora-gli-aiutini/

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/italia-spagna-quando-zamora-disse-no.html

https://www.museogrigio.it/wp/?p=7798

Italia Cecoslovacchia finale 1934

Italia 1934

AUSTRIA PERU’, LE OLIMPIADI NAZIFASCISTE E LA VITTORIA DELL’ITALIA
http://www.12alessandrelli.com/2016/08/olimpiade-1936-l-impresa-cancellata-del-peru.html

http://rovesciatavolante.blogspot.com/2012/01/il-caso-di-peru-austria-1936.html

http://www.calcioromantico.com/a-spasso-nel-tempo/peru-quasi-come-jesse-owens/

Perù Austria 1936

Italia Austria 1936

https://www.theguardian.com/sport/blog/2011/nov/24/forgotten-story-football-1936-olympics

https://www.clarin.com/deportes/biplaneta-redondobibrcuando-peru-humillo-hitler_0_H1z79IW2v7g.html

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/olimpiadi_1936.html

HUGO MEISL
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Hugo_Meisl

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/hugo_meisl.html

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